Nuoro, l'avvocato e l'accusa di estorsioneBagedda: "Quando aiuto finisco nei guai"
L'avvocato Bruno Bagedda, 91 anni, nella sua casa di Nuoro si difende dalle accuse di estorsione: «Ogni volta che aiuto qualcuno, finisco per mettermi nei guai». Nei guai ci è finito dopo la denuncia della famiglia Filia, che gli aveva dato cinquemila euro per ritrovare il figlio scomparso a Illorai. LEGGI L'INTERVISTA COMPLETA SU L'UNIONE SARDAPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'avvertimento arriva già sulla soglia di casa: «Non lo stancate, che non sta bene». Ma al momento del suo ingresso nel salotto buono, dell'avvocato Bruno Bagedda si intravede tutto: il principe del foro, l'oratore sagace, tutto il personaggio controverso e brillante che per decenni imperversò nei tribunali di mezza Italia, a difesa dei pezzi da novanta della malavita sarda. L'ultimo suo guaio si chiama estorsione, «un fascicolo praticamente archiviato», precisa il suo avvocato Raimonda Fois.
Il Procuratore Andrea Garau ha indagato Bagedda a seguito di una denuncia della famiglia Filia. I familiari di Mario Filia, 55 anni, di Illorai, avevano raccontato ai carabinieri che l'avvocato aveva loro chiesto diecimila euro, poi ridotti a cinquemila, per convincere un testimone a rivelare dove si trovava il loro congiunto, scomparso da casa quattro anni prima. Loro avevano dato i soldi, Mario non era rientrato. E quando non avevano ricevuto risposta, avevano denunciato l'avvocato, finito sotto inchiesta a novantun anni.