Un fiume di lacrime e singhiozzi per dire che è "un uomo distrutto" e che mai avrebbe voluto uccidere. E' stato un interrogatorio sofferto e drammatico, quello di Giovanni Antonio Delogu, il 43enne di Nuoro che la notte di domenica scorsa, durante l'ennesima lite familiare, ha sparato e ucciso la sorella Sebastiana, di 47 anni, e suo marito, Graziano Manca, di 53. Nelle stesse ore, parenti e amici hanno dato l'ultimo saluto alle vittime nella chiesa di San Giovanni Battista, nel rione di Preda Istrada, alla periferia della città. Tutto il quartiere si è stretto intorno ai familiari colpiti dalla tragedia.

L’INTERROGATORIO. Nel frattempo, dietro le sbarre, Giovanni Antonio Delogu ha tentato di rispondere alle domande del Pm e del Gip, alla presenza dei suoi avvocati, Giuseppe Luigi Cucca e Pietro Pittalis. Ma era talmente sconvolto che le sue parole sono uscite a stento, sovrastate da un pianto pressoché ininterrotto. "Non li volevo uccidere, è stato un tragico incidente, come ho fatto a sparare? - ha continuato a ripetere l'omicida tra le lacrime - Sono pentito veramente - ha aggiunto - Lo so che non si può tornare indietro: io sono disperato, un uomo distrutto".

LA CONVALIDA DELL’ARRESTO. Concluso l'interrogatorio di garanzia, il Gip si è riservato di decidere sulla convalida dell'arresto e la contestuale emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere: il pronunciamento è atteso per domani. Delogu passerà la sua seconda notte a Badu 'e Carros: per lui l'accusa è di duplice omicidio.
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