Nell’Isola gli arrivi senza controlli, cresce la paura dei contagi
Mancano due giorni all’entrata in vigore del Green pass ma i gestori dei locali non sanno come comportarsi
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Se la stagione turistica in Sardegna è ormai decollata – lo dimostrano i dati diramati ieri da Sogaer sui transiti dei passeggeri all’aeroporto di Elmas – il tema della sicurezza contro la diffusione del Covid tiene banco da giorni. Soprattutto perché non c’è alcun controllo alle partenze e agli arrivi. E nell’ultimo bollettino della Regione sui contagi nell’Isola, si contano altri 210 casi di coronavirus e un’ulteriore vittima, con le pressione sui gli ospedali che si fa sentire sempre più.
Ma dalla Regione fanno sapere di essere al lavoro per creare un’ordinanza diretta a ripristinare in qualche modo i controlli agli arrivi, evidentemente non dello stesso livello di quelli effettuati nei mesi scorsi a causa dell’alto flusso di turisti, mentre si attendono le decisioni del governo.
Intanto però un po’ di confusione resta, e riguarda in particolare il tema Green pass quando mancano due giorni dall’entrata in vigore del decreto secondo il quale è obbligatorio il certificato verde per l’ingresso nei ristoranti al chiuso, così come per partecipare a una sagra. Eppure i gestori dei locali e gli organizzatori delle manifestazioni non hanno ricevuto indicazioni precise su come procedere e sollevano anche il problema di una possibile violazione di privacy nel momento in cui, controllando il Green pass, debbano chiedere i documenti di identità.
(Unioneonline)
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