Due province sarde sopra la media nazionale per frequenza di incidenti mortali sul lavoro. Si tratta di Oristano e di Sassari. 

A fare il punto sulle cosiddette “morti bianche” è il sindacato Ugl, che in queste settimane ha lanciato l’iniziativa itinerante “La sicurezza è il tuo futuro” per sensibilizzare le istituzioni sul tragico e sempre attuale fenomeno degli infortuni sul lavoro.

La Sardegna, in realtà, a livello nazionale, si posiziona al penultimo posto per incidenza infortunistica, calcolata sugli infortuni mortali per milione di addetti. Con 16 accadimenti per poco più di 563mila occupati, registra una incidenza del 28,6, sette punti sotto la media nazionale. Ciò nonostante, purtroppo, anche l’Isola deve fare i conti con incidenti, spesso gravi e gravissimi, sui luoghi di lavoro.

Come detto, la provincia più a rischio è quella di Oristano. Con tre infortuni mortali su una platea di occupati di poco sopra alle 50mila unità, ha una incidenza di 59,7 punti, dato che la posiziona al 15esimo posto nella graduatoria nazionale.

Sopra la media nazionale, anche Sassari: con sette infortuni mortali (il valore più alto in termini assoluti fra le cinque province) e una platea di occupati vicina alle 166mila unità, ha una incidenza di 42,2 punti.

Più indietro in termini di incidenza le altre province. Nuoro si colloca al 61° posto, con una incidenza di 27,7 punti, derivante dai due infortuni mortali per poco più di 72mila occupati. Cagliari è al 71° posto, con quattro infortuni mortali e 161mila addetti per una incidenza di 24,8 punti.

La provincia della Sud Sardegna è, con altre, all’ultimo posto dalla graduatoria nazionale: nel 2022 non sono stati denunciati infortuni mortali nei luoghi di lavoro. Nella provincia sono occupate quasi 114mila persone.

«Occorre –  commenta Paolo Capone, Segretario Generale dell’Ugl – un deciso impegno delle Regioni, per quanto di loro competenza, a iniziare da un rafforzamento dei controlli a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento degli enti locali, fondamentali per intercettare il lavoro sommerso nel commercio, nell'edilizia e nell'agricoltura».

(Unioneonline/l.f.)

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