Carabinieri, in particolare quelli della compagnia di Carbonia, e guardia di finanza hanno intercettato, dalle 4 di stamane, diversi gruppi di nordafricani approdati su alcune delle più belle spiagge del Cagliaritano e del Sulcis-Iglesiente fra Capo Spartivento e Teulada, per un totale di 125 persone, fra le quali - evento inusuale - tre donne, secondo l'ultimo aggiornamento della questura di Cagliari. C'è anche un giovane rimasto ferito a un braccio fra gli immigrati presi in consegna dalle forze dell'ordine e avviati, per la fotosegnalazione, al centro di prima accoglienza dell'aeroporto militare di Elmas inaugurato nel giugno scorso. La struttura affacciata sulla laguna di Cagliari è in grado di ospitare massimo 240 persone fra stranieri approdati sulle coste sarde e richiedenti asilo provenienti dalla penisola provvisoriamente alloggiati in attesa di conoscere l'esito della loro domanda. Sette degli algerini intercettati oggi sono stati recuperati da un pattugliatore del comparto aeronavale delle Fiamme Gialle di Cagliari mentre erano in difficoltà nel tentativo di sbarcare in un tratto di costa inaccessibile. Altri quindici sono stati fermati da un elicottero della Guardia di finanza, mentre cercavano di fuggire nascondendosi nella macchia mediterranea nel poligono militare di Capo Teulada. Il dispositivo di pattugliamento delle coste è ancora in corso, con l'impiego di unità navali e aeree oltre che di personale a terra, in quanto si prospettano nuovi arrivi.

SICILIA Un altro grande sbarco è stato registrato nel Canale di Sicilia dove i copri di due piccoli bambini sono stati gettati in mare durante la traversata dall'Africa. I piccoli sembra siano morti di stenti. A raccontarlo all'equipaggio della motovedetta che li ha soccorsi sono stati alcuni dei 75 clandestini, tra cui 11 donne, soccorsi su un gommone a 46 miglia da Lampedusa.

"La notte dopo la partenza - ha detto il padre di uno dei bimbi, un nigeriano di 30 anni - mio figlio di 2 anni ha cominciato a vomitare. E' morto quasi subito e siamo stati costretti a buttare in acqua il corpo. Il giorno dopo - ha continuato il clandestino - ha cominciato a sentirsi male l'altra mia figlia di 4 anni. Era completamente disidratata. Anche lei è morta e l'abbiamo gettata in mare". I migranti erano stati intercettati a 46 miglia dall'isola, su un gommone nero, di nove metri.
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