Distratta (anche) dalla gustosa polemica sul maialetto, la politica sarda prende (o perde?) tempo sul voto di febbraio.

Nonostante un'estate surreale abbia allontanato tutti troppo spesso dagli ombrelloni, i nostri strateghi non hanno ancora chiuso i giri, figurarsi le alleanze.

Fanno eccezione i Cinque Stelle che, in splendida solitudine, correranno con Mario Puddu per la presidenza della Regione.

Tutto il resto è noia.

Il centrodestra sbircia i sondaggi di Forza Italia, ma pende dalle labbra della Lega, sapendo di dover pagare dazio al Partito sardo d'Azione per tornare al governo dell'Isola.

Il centrosinistra, che ha perso da tempo la buona abitudine di lavare i panni sporchi in famiglia, cerca nei sovranisti (leggi Paolo Maninchedda) l'alleato buono per giocarsi la partita, ben sapendo che per farlo dovrà passare sul cadavere dei soriani.

A quale prezzo?

Tra cinque mesi e qualche giorno, dopo le trappole in Aula sulla legge urbanistica, saremo chiamati a scegliere.

Sperando di essere messi nelle condizioni di capire che cosa si voglia fare per farci risparmiare sulla bolletta (metano o non metano, basta chiacchiere) e sui biglietti degli aerei (ad avercene, sempre e comunque) e delle navi.

L'elenco è molto più lungo, ma già con queste tre cosucce ci si potrà fare un'idea. Quanto al maialetto, come sempre, metterà tutti d'accordo.
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