L’Italia spedisce a Kiev il sistema missilistico Samp-T, sperimentato nel Poligono interforze del Salto di Quirra, per la difesa contro gli attacchi aerei russi.  L’annuncio è arrivato nei giorni scorsi dal ministero della Difesa. Mentre fonti qualificate hanno confermato oggi all’Ansa che un'aliquota di circa una ventina di militari ucraini ha concluso una fase di addestramento in Italia, per l’utilizzo del sistema d’arma: l'attività di formazione, stando a quanto trapela,  si sarebbe svolta a Sabaudia (Latina), nel Comando artiglieria dell'Esercito.

Nessuna conferma, finora, sull’ipotesi che i soldati inviati da Kiev nei prossimi giorni possano effettuare delle prove sul campo, in una simulazione di teatro di guerra,  nell’area militare tra Perdasdefogu e il Sarrabus, in Sardegna. 

L’invio dei Samp-T è previsto nel breve periodo. Il generale Leonardo Tricarico, ex consigliere militare di tre presidenti del Consiglio e Capo di stato maggiore dell’Aeronautica, lo definisce un sostegno «pregiato» alla causa ucraina nel conflitto contro Mosca: una sola batteria del sistema ha un valore stimato di circa 800 milioni di euro. 

A spiegare di cosa si tratta è una comunicazione ufficiale del ministero della Difesa: «Sviluppato a partire dai primi anni 2000 nell’ambito del programma italo-francese Fsaf (Famiglia di Sistemi Superficie Aria), il Samp-T nasce dall’esigenza di disporre di un sistema missilistico a media portata idoneo a operare in nuovi scenari operativi».

L’Italia dispone di «5 batterie che, dall’entrata in servizio del sistema nel 2013, sono state impiegate in molteplici attività operative ed addestrative». La nota del dicastero prosegue così: «Ogni anno le batterie Samp-T hanno preso parte al principale evento esercitativo della Difesa, la Joint Stars presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra in Sardegna, dove hanno dimostrato la piena interoperabilità coi sistemi di difesa aerea nazionale anche in presenza di Electronic Warfare». 

L’Isola è stato territorio di sperimentazione anche nella primissima fase di utilizzo. E nel 2003 si registrò un pericoloso incidente: il 16 aprile di quell’anno, intorno alle 17,20, un missile Aster sparato con il Samp-T andò fuori rotta e i suoi frammenti finirono  nelle campagne tra Escalaplano, Armungia e Ballao.

Il comando del Poligono Interforze aveva emesso un breve comunicato sulla vicenda, in cui si specificava che «per problematiche tecniche le componenti del prototipo sono ricadute all'interno delle aree di sgombero. Solo una parte, sospinta da un forte vento in quota, è andata a finire in una zona disabitata senza provocare danni a persone o cose». 

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