«La Regione ha pubblicato la graduatoria per il finanziamento dei progetti per la valorizzazione e la promozione della lingua sarda, tagliando completamente tutta l’area cagliaritana: un atto discriminatorio che manda in fumo il lavoro portato avanti in tutti questi anni». Salvatore Sarigu, presidente dell’associazione culturale Sa Bèrtula Antiga, che lavora nel settore della lingua sarda ormai da oltre 20 anni, portando avanti progetti in collaborazione con le pubbliche amministrazioni, punta il dito sul bando regionale sulla promozione della lingua sarda.

«Trovo incredibile che la Regione abbia estromesso tutta l’area cagliaritana, la zona dell’Isola dove vivono più persone e dove è diffusa la lingua sarda nella variante campidanese – denuncia Sarigu -, una decisione che provoca un danno culturale enorme, che rischia di non dare continuità ai progetti decennali degli anni passati, preferendo - visti i progetti che sono stati finanziati - le altre parlate del nord della Sardegna». Ma per Sarigu, la graduatoria dei progetti sulla lingua sarda meritevoli del contributo regionale, è destinata a creare anche un danno economico: «Si perderanno oltre 50 buste paga di professionisti (docenti di corsi e laboratori, sportellisti, traduttori, guide ambientali e archeologiche, tutor, coordinatori) che la stessa Regione ha formato e certificato con le sue iniziative: queste persone, vista la discontinuità lavorativa, cercheranno altri impieghi, così come è già accaduto negli anni passati, perdendo definitivamente validissime professionalità. Una beffa per Comuni come Quartu Sant'Elena, Sinnai, Quartucciu, Monserrato, Sestu, Uta, Elmas, Maracalagonis, Pula, Sarroch, Sanluri, Settimo San Pietro, Dolianova che hanno presentato progetti, poi tutti ammessi, ma non finanziabili per mancanza di risorse: per dare vita a queste iniziative servirebbe poco più di 1 milione e 300mila euro». 

I progetti inseriti nella graduatoria dalla Regione sono stati finanziati grazie ai fondi statali della Legge 482/99: dalle casse regionali sono usciti appena 200mila euro.

“Si tratta di un’inezia – dice Sarigu -, se si considera che per la valorizzazione del friulano o del ladino vengono stanziati dalle amministrazioni regionali di competenza cifre che si aggirano tra i 4 e i 5 milioni di euro all’anno. La speranza è che la Regione corregga subito questo errore e faccia una volta per tutte - vista anche la trazione politica sardista - una politica linguistica seria, finanziando tutti i progetti ammessi alla graduatoria e stanzi i fondi per finanziare le iniziative in grado di valorizzare un aspetto culturale cosi importante per la Sardegna”.

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