Con il congresso nazionale in arrivo dal 29 novembre al 1° dicembre, le ACLI della Sardegna aprono una riflessione sul proprio ruolo, rinnovando il loro impegno su temi fondamentali e puntando a un unico, grande obiettivo: la pace. Questo è il messaggio centrale della traccia congressuale, in corso a Cagliari, che non solo fa un bilancio delle attività degli ultimi anni, ma ribadisce la volontà dell’associazione di farsi portavoce di una mobilitazione civile in Italia e in Europa.

Nelle parole del presidente uscente delle Acli Sardegna, Mauro Carta, risuona forte l’invito a «inviare un messaggio a tutte le popolazioni che vivono situazioni di conflitto». Le Acli intendono costruire percorsi verso una «pace giusta e sicura», abbracciando un impegno culturale e politico che passi per l’educazione e la partecipazione comunitaria. Questo obiettivo si concretizza in attività di servizio, progetti sociali e mobilitazioni che spaziano dal sostegno ai migranti, alla lotta contro disuguaglianze e discriminazioni di genere, alla difesa della Costituzione.

Video di Francesca Melis

L’operato delle Acli si è già distinto in questi anni per il sostegno alle persone in fuga dai conflitti, in particolare i profughi ucraini arrivati in Sardegna.
«Abbiamo organizzato tantissime iniziative per trasmettere il messaggio della pace», sottolinea Carta, ricordando l’impegno delle ACLI nell’offrire aiuto concreto e occasioni di integrazione.
Questa «scelta di pace» è anche un invito alla comunità internazionale e all’Europa: farsi forza attiva per fermare i conflitti e coltivare un mondo più unito e solidale.

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