L’agnello “sardo” Igp venduto a Parma è slovacco, scatta l’ispezione
Controllori del Contas in un market emiliano, il presidente Cualbu: «Rischi in aumento per Pasqua, necessario creare un marchio con la Zecca di Stato simile a quello delle banconote»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’agnello “sardo Igp”? Allevato in Slovacchia. La scoperta, a seguito di una segnalazione, è stata fatta dagli ispettori del Contas in un supermercato di Langhirano, in provincia di Parma: la confezione riportava il marchio dell’Indicazione geografica protetta, riservata agli animali allevati da questa parte del Tirreno. Anche se quella carne proveniva dal paese dell’Est, dove l’agnello era nato, era stato allevato e macellato.
Questo episodio, sottolineano dal Consorzio dell’agnello di Sardegna, «evidenzia la necessità di interventi per migliorare la trasparenza e garantire la sicurezza alimentare. Nel periodo pre-pasquale, aumentano i casi di errore, spesso legati alla diffusione di prodotto estero utilizzato da catene distributive come alternativa all'agnello nazionale, che in questi giorni ha raggiunto ottime quotazioni sul mercato».
Questi errori, oltre a danneggiare la fiducia dei consumatori e il lavoro dei pastori, «sono soggetti a specifiche sanzioni previste dalla normativa vigente, a tutela della trasparenza e del corretto funzionamento della filiera agroalimentare».
Tra le nuove iniziative il Consorzio sta collaborando con l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per sviluppare etichette avanzate, analoghe a quelle utilizzate per banconote e certificati. Come spiegato dal presidente Battista Cualbu «questa tecnologia renderà le etichette difficilmente replicabili, sviluppando etichette avanzate, realizzate con sistemi di sicurezza analoghi a quelli utilizzati per la stampa di banconote e carte speciali, si proteggeranno maggiormente i consumatori e il lavoro dei pastori».
Altro aspetto cruciale è la sensibilizzazione del consumatore. «Promuovere una cultura del consumo consapevole è una sfida collettiva per educare i cittadini a riconoscere frodi alimentari e valorizzare i prodotti certificati come il nostro Agnello di Sardegna Igp», ha aggiunto Cualbu.
La fiducia si ottiene anche con una buona informazione al consumatore: gli ispettori hanno chiesto al punto vendita di informare adeguatamente i clienti dell’accaduto. Ed è comparso un cartello che informava dell’errore.
(Unioneonline/E.Fr.)