Povertà in Sardegna aumentata. E la causa principale è il Covid, con enormi danni sia sul piano sociale sia su quello economico.

A confermarlo le presenze in crescita nella mensa della Caritas (95mila pasti da settembre 2020 allo stesso mese di quest'anno) e l'attività del Centro diocesano di assistenza che ha registrato un incremento degli utenti del 43,7%, quasi il doppio rispetto ai due anni precedenti: le persone raggiunte attraverso questo servizio si avvicinino alle 60mila.

Sono alcuni dei numeri del Dossier Caritas, giunto alla sua undicesima edizione.

Un'ulteriore caratteristica della povertà in Sardegna è costituita dal fatto che vi è stato uno degli incrementi più elevati di nuovi poveri, stimato in un +51,5%.

"Sono numeri che destano una grande preoccupazione - ha detto l'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi - le sicurezze vengono messe in discussione e questo significa che bisogna stringerci introno a questi bisognosi: chiediamo di immaginare un futuro di riscatto. E la solidarietà diventa fondamentale".

A ribadire il concetto anche don Marco Lai, della Caritas: "Importante lavorare insieme con il coinvolgimento di tutte le forze del territorio".

Ma di cosa necessitano questi nuovi poveri? Anzitutto di generi di prima necessità, e dunque pasta, riso, olio, zucchero, ma anche abbigliamento, farmaci, giocattoli, libri.

Fra i profili si registra un forte incremento dei celibi e delle nubili. E crescono gli utenti che vivono da soli.

La disponibilità di un reddito sia da lavoro, sia da pensione non è una garanzia per uscire dalla linea della povertà, posto che oltre il 25% degli utenti del servizio Caritas dichiara di avere un'entrata del tutto insufficiente a sostenere se stesso e la propria famiglia.

Tante le azioni di contrasto alla povertà messe in campo dalla Caritas. Dall'ambulatorio medico polispecialistico al progetto Terre Ritrovate portato avanti nel Gerrei. E ancora, gli interventi a favore delle persone più fragili, che partono sempre da un ascolto costante.

L'impegno in carcere, accanto agli affidati alle misure alternative per offrire una possibilità di riscatto; quello della Fondazione anti-usura Sant'Ignazio da Laconi contro l'usura e il sovra-indebitamento, problema ulteriormente aggravato a causa della pandemia. Poi la nuova sfida legata alla crisi umanitaria in Afghanistan con le famiglie arrivate in Sardegna e accolte proprio dalla Caritas diocesana. 

(Unioneonline/v.l.)

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