Ogni giorno sono decine di migliaia le donne che subiscono violenza nel mondo. Un fenomeno che accade sia nei paesi più ricchi che in quelli più poveri, tra le mura domestiche come sul luogo di lavoro, per strada, a scuola, senza significative distinzioni per fasce d'età né per status sociale.

E un fenomeno che oggi, con l'occasione della Giornata contro la violenza sulle donne – istituita il 25 novembre 1999 in memoria dell'uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960 a Santo Domingo perché oppositrici alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo - unisce nel ricordo e nella denuncia di ciò che non può né deve accadere il mondo intero.

Anche la Sardegna, da Cagliari a Sassari, da Nuoro a Oristano, comune dopo comune, accoglie manifestazioni, mostre, cortei, sit-in, convegni e installazioni per sensibilizzare e non dimenticare.

Un impegno che chiama a raccolta istituzioni, organizzazioni, associazioni e tutti coloro che desiderano portare il proprio sostegno e la propria vicinanza, morale e d'intenti, ad un fenomeno che colpisce, secondo i dati diffusi dall'Istat, quasi una donna su tre nell'arco della propria vita.

CAGLIARI – Un nastro rosso sul cancello del Municipio potrà essere legato dai cittadini a testimonianza del proprio rifiuto a ogni forma di violenza. Sempre all'interno delle attività di sensibilizzazione della settimana, in serata la Torre dell'Elefante sarà illuminata di arancione per la campagna #Orangetheworld e UNiTE, iniziativa del Comitato Nazionale UN Women Italia.

I nastri rossi (foto Twitter Comune di Cagliari)
I nastri rossi (foto Twitter Comune di Cagliari)
I nastri rossi (foto Twitter Comune di Cagliari)

Inoltre l'Amministrazione comunale ha inaugurato questa mattina una panchina colorata di rosso nel giardino tra via Cugia e via Pessina. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Massimo Zedda e Marzia Cilloccu, assessore alle Politiche delle Pari Opportunità.

"Una giornata di ricordo – ha commentato il primo cittadino – in memoria delle vittime di violenza e abusi delle donne che hanno sofferto e ci auguriamo che non soffrano più. Per questo l'amministrazione è impegnata continuamente, attraverso anche i presidi scolastici, perché ci sia una cultura del rispetto. Il maggior coinvolgimento delle istituzioni, del mondo del lavoro, della cultura, delle donne determinerà una diminuzione di queste vicende. Il rispetto, i diritti, gli atteggiamenti, anche con un semplice gesto, sono tutte conquiste verso una civilizzazione di una comunità nei confronti delle donne".

Anche l’Università di Cagliari sarà al fianco delle donne con seminari e dibattiti, da oggi e per tutto l’anno accademico, con scambi sul tema fra docenti e studenti.

SASSARI – A Sassari drappi rossi sono stati esposti in Municipio, nel Palazzo della Provincia, all'Università, alla Fondazione di Sardegna, in alcuni musei, alla Cgil, all’Arci e nelle sedi di alcune associazioni. Sono inoltre tanti i privati, commercianti e cittadine e cittadini, che hanno accolto l'invito del Comune ad appendere davanti alle proprie attività e case un telo rosso.

SENORBÌ – Ad affrontare e denunciare il problema della violenza sulle donne è a Senorbì il linguaggio dell'arte, con la mostra allestita nell'istituto tecnico Luigi Einaudi. L'iniziativa è promossa dai ragazzi, dagli insegnanti, dal personale e dalla direzione scolastica dell’Istituo in collaborazione con l'associazione Progresso Donna di Senorbì, presieduta da Laura Cirina, che da alcuni anni si occupa di vari progetti (culturali, educativi e di sostegno) legati alla tematica, purtroppo sempre attualissima, della violenza di genere e del mancato rispetto delle pari opportunità. Sono stati i ragazzi a presentare e illustrare il percorso espositivo della mostra. (Severino Sirigu)

IGLESIAS – A Iglesias, comune recentemente scosso dal femminicidio di Federica Madau - giovane mamma di Iglesias colpita a morte, nel marzo scorso, dalle coltellate del marito dal quale si stava separando -, una cerimonia con in primo piano le sue scarpette rosse insieme a quelle delle altre donne vittime di un "non amore". A organizzare l'iniziativa, i bambini della 5^ B di Serra Perdosa (istituto comprensivo Costantino Nivola) che, alle 12, sono stati protagonisti di un flash mob in piazza Oberdan. Gli scolari, coordinati dagli insegnanti Rita Puddu e Christian Castangia, hanno poggiato tante scarpe rosse sulla panchina della piazza, ciascuna con il nome di una donna uccisa da un marito, compagno, fidanzato. A fare da colonna sonora all’iniziativa il brano “Che sia benedetta”, cantato da Fiorella Mannoia. L’anno scorso i bambini della stessa scuola avevano tinto di rosso la panchina della piazza, come simbolo della lotta al femminicidio.

E ha dovuto far ricorso a tanto coraggio, ma Anna Paola Porcu non è voluta mancare alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La mamma di Federica Madau ha partecipato al flash mob in piazza Oberdan con i piccoli studenti. Con lei anche Sonia, la sorella di Federica. Un bambino ha donato un mazzo di rose e abbracciato Anna Paola.

Le scarpe rosse a Iglesias
Le scarpe rosse a Iglesias
Le scarpe rosse a Iglesias

Così, ancora una volta sono stati i bambini a scendere in campo per sensibilizzare su un tema spesso dimenticato. "Il nostro vuole essere un inno alla vita per non dimenticare un dramma che è arrivato anche dentro la nostra città - ha commentato Castangia - anche questo è un progetto che fa parte di un percorso scolastico più ampio, con il quale vengono coinvolti bambini e genitori su tematiche sociali di stretta attualità".

(Cinzia Simbula)

ORISTANO - A Oristano la giornata contro la violenza è stata caratterizzata da un ricco cartellone che culmina in serata con la presentazione delle targhe commemorative e delle scarpette rosse in ceramica, realizzate dagli artigiani oristanesi proprio per celebrare la ricorrenza.

Presente alle iniziative anche il pubblicitario Gavino Sanna, testimonial della campagna nazionale “Oristano dice no alla violenza” e che per l’occasione ha ideato una serie di magliette che saranno poi messe in vendita e il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. (Valeria Pinna)

VOLLEY A ORISTANO - Anche se il derby divide e appassiona, come ogni sport, le ragazze dell’Ariete Mareblu e della Gimland Riso di Sardegna hanno voluto portare la loro testimonianza nella giornata contro la violenza sulle donne.

Prima di scendere sul parquet del PalaTharros le capitane delle due formazioni, che militano nel campionato regionale di Serie C, hanno esposto uno striscione a sostegno dell’iniziativa internazionale in difesa della donna.

"Non una di meno, chiamaci non sarai sola" è stato scritto sul manifesto mostrato al pubblico che ha affollato il palazzetto di Oristano. Iniziativa voluta dalla società Ariete di Oristano con la collaborazione del Centro antiviolenza Donna Eleonora.

Lo striscione esposto al pubblico
Lo striscione esposto al pubblico
Lo striscione esposto al pubblico

BOSA – A Bosa a celebrazione della giornata contro la violenza sulle donne si rinnova un appuntamento che tocca nel 2017 la seconda edizione. Il comune ospita infatti la Corsa Rosa, manifestazione podistica non competitiva in programma nelle vie del centro.

NUORO – Anche qui appuntamenti in città all’insegna dello sport e dello stare insieme fra uomini e donne. Fra gli altri appuntamenti l’iniziativa “Maschile e femminile, complementari e non contrapposti”, un evento di solidarietà e condivisione per sperimentare il Kundalini Yoga e apprendere le tecniche di base per la difesa personale.

ABBASANTA - Anche Abbasanta celebra la Giornata contro la violenza sulle donne. Particolarmente toccante l’iniziativa messa in campo per l’occasione dai quarantenni del paese. Nel giorno in cui si festeggia Santa Caterina, proprio vicino allo spazio dedicato alla festa, hanno allestito un percorso che invita a riflettere sulla violenza nei confronti delle donne, che siano donne mature o appena bambine. Ma nella cittadina del Guilcier l’iniziativa è stata vissuta in maniera ancor più toccante perché Abbasanta porta indelebili i segni di una violenza inaudita. Vanna Licheri, imprenditrice del paese, molti anni fa, venne sequestrata e purtroppo non fece mai rientro a casa. E nel percorso allestito dalla leva del Settantotto per dire ancora una volta no alla violenza una tappa era proprio a casa di Vanna Licheri. E poi altrettanto toccante l’allestimento nella vicinissima piazza San Martino. Tante scarpette rosse, diventate ormai un simbolo di questa giornata. E poi pensieri sparsi con un chiaro invito a riflettere. L’allestimento è partito dal portone d’ingresso del Municipio. Nel video l’intervista ai quarantenni. (Alessia Orbana)

MOGORO - Si sono legate con alcune catene all'albero nel mezzo della piazza di S'Ecca Matteddu.

Così le attrici e le donne della compagnia teatrale "Tragodia" di Mogoro hanno scelto di manifestare stamani contro la violenza sulle donne in occasione della Giornata internazionale contro la violenza di genere.

Il gruppo si è ritrovato nella piazza intorno alle 10.30, seguito poi da altre cittadine e anche da qualche uomo mogorese.

Il loro messaggio: "I nostri silenzi hanno parlato più di mille parole, di mille promesse vane. Solidarietà, protesta. Un gesto d'amore e di rispetto verso noi stesse".

Virginia Garau, regista e direttore artistico di Tragodia, e l'attrice Carmen Porcu hanno spiegato: "Un'iniziativa doverosa. Per chi fa il nostro mestiere riteniamo sia un dovere manifestare con esempi positivi che diano speranze e coraggio a noi tutte e tutti". Hanno aggiunto: "Ci ha fatto molto piacere anche la partecipazione di alcuni uomini".

(Antonio Pintori)

VIDEO:

GONNOSTRAMATZA - Oggi la scuola materna di Gonnostramatza è stata intitolata alla memoria di Carla Sebis, uccisa ad appena nove anni nel paese della Marmilla, nel 1976, perché si oppose a un tentativo di abuso sessuale.

Una cerimonia semplice ma significativa nel caseggiato scolastico che il prossimo anno sarà ristrutturato grazie ai fondi del progetto regionale Iscol@.

Un'iniziativa importante nella giornata internazionale contro la violenza di genere.

Il sindaco Alessio Mandis ha detto: "Una giornata importante per Gonnostramatza. Un sentimento di comunità che si è espresso nel ricordo di Carla Sebis, nel quadro più ampio della giornata contro la violenza sulle donne. Abbiamo scelto la scuola dell'infanzia perché è da qui che si formano i più piccoli al rispetto per la persona umana. Da oggi la nostra scuola diffonderà questo importante messaggio di civiltà". (Antonio Pintori)

La cerimonia a Gonnostramatza
La cerimonia a Gonnostramatza
La cerimonia a Gonnostramatza

Un momento del flash mob a Iglesias
Un momento del flash mob a Iglesias
Un momento del flash mob a Iglesias

MACOMER - Sotto la direzione della prof Roberta Denti, la classe 2^A dell'Istituto "S. Satta" di Macomer ha realizzato, per la giornata di oggi, alcuni lavori:

Alcuni lavori realizzati dagli studenti dell'istituto Satta di Macomer
Alcuni lavori realizzati dagli studenti dell'istituto Satta di Macomer
Alcuni lavori realizzati dagli studenti dell'istituto Satta di Macomer

PORTOSCUSO - In prima linea gli studenti della scuola media Angius, che hanno fatto un lungo lavoro a scuola, ma all'evento hanno partecipato anche tanti cittadini, mentre i commercianti hanno esposto nelle vetrine le simboliche scarpette rosse.

Il flash mob rientra nel progetto triennale "Io cittadino", con attività di cittadinanza attiva ed educazione alla salute. La giornata contro la violenza è stata preceduta da diversi incontri degli studenti con gli operatori dell'associazione "Io non ho paura" e con una cooperativa che offre il proprio aiuto alle vittime di violenza".

Flashmob a Portoscuso
Flashmob a Portoscuso
Flashmob a Portoscuso

Le altre iniziative:

LE IMMAGINI:

INIZIATIVE A LIVELLO NAZIONALE:

© Riproduzione riservata