La disperata ricerca di personale in Sardegna non rallenta e supera persino i livelli record dello scorso anno. Per far fronte all’estate ormai iniziata, le imprese dell’Isola sono pronte  a firmare oltre 40mila contratti di assunzione, molti dei quali nel settore turistico, ma non tutti. Anzi, tra i comparti più bisognosi di lavoratori figurano anche edilizia, commercio e logistica. Tutti però accomunati dalla stesso, enorme, problema: la carenza di figure idonee. Ormai arrivata a livelli emergenziali con il 46% delle offerte di lavoro che non trova candidati adatti.

Con l’estate entrata ormai nel vivo, però, il comparto nel quale le carenze si fanno sentire maggiormente, però, resta quello dell’industria turistica. Fioccano gli annunci online: «Cameriere, camerieri, aiuto cuoco, lavapiatti e barman, cercansi», recitano le inserzioni: «Richiesta una minima esperienza e la capacità di lavorare in team». Alcuni offrono anche il vitto e l’alloggio, altri promettono una retribuzione base di oltre 1.500 euro. E allora perché nessuno risponde?

«Non hanno più voglia di sacrificarsi», tuona Elena Callizzaro, titolare con il compagno di un ristorante a Palau, «non esiste più la professionalità. Molti arrivano, restano circa dieci giorni, se va bene un mese, e poi scappano via, lasciandoci spesso inguaiati. C’è chi rifiuta 1.700 euro».

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