Si è svolta ieri sera al Policlinico di Monserrato, all'Istituto di Medicina legale, l'autopsia sul corpo dell'imprenditore di Decimoputzu Gianluca Carta, di 41 anni, ucciso con un colpo di fucile alla testa, il cui cadavere è stato poi abbandonato ieri mattina alla periferia di Sestu. Dagli esiti dell'esame potrebbe arrivare per gli investigatori qualche elemento in più per risolvere il mistero dell'omicidio. I risultati dell'autopsia saranno fondamentali per capire l'ora esatta della morte di Carta e le modalità del delitto. Da un primo esame sul corpo dell'imprenditore, l'ipotesi più accreditata è quella di un colpo di fucile esploso da distanza ravvicinata. Un elemento che farebbe pensare a una sorta di esecuzione, con la vittima attirata dal killer in una trappola. Non ci sono per il momento elementi nuovi nelle indagini: si continuano a battere diverse piste, scavando soprattutto sul passato dell'imprenditore, che gestiva un night club a Domusnovas. I filoni si concentrano sulla prostituzione e il traffico di droga.

Potrebbe essere stato ucciso nell'auto trovata bruciata a pochi chilometri dal luogo dove era stato abbandonato il cadavere, nelle campagne di Sestu, Gianluca Carta. Le indagini dei carabinieri si starebbero concentrato sulla vettura, una Mercedes nera, di proprietà del padre della vittima ma che sarebbe stata usata abitualmente dall'imprenditore. La speranza per gli investigatori è che il killer possa aver lasciato lì qualche traccia: già al lavoro gli esperti del Ris. Si apre quindi un nuovo probabile scenario dell'omicidio: Carta potrebbe essere stato ucciso nella sua auto, probabilmente utilizzata anche per il trasporto del cadavere nel luogo in cui è stato poi ritrovato, ieri mattina, da una guardia giurata. Per eliminare le tracce, la Mercedes sarebbe stata quindi data alle fiamme. Assassino e complici - più persone infatti potrebbe aver preso parte all'esecuzione - sarebbero fuggiti a bordo di un'altra vettura. Ipotesi, ovviamente, ancora tutte da confermare. Diverse le piste attualmente seguite dagli inquirenti per dare un nome ai colpevoli e risalire al movente: tutto ruota attorno al night club gestito per qualche tempo dallo stesso Carta a Domusnovas. Un locale, secondo quanto si è appreso, non estraneo a giri di squillo e al consumo-spaccio di cocaina. Ritenuta, invece, poco credibile la suggestiva pista del mondo dei cavalli: le indagini hanno rivelato che Carta era un appassionato e che in passato gli era capitato di partecipare a qualche sagra paesana. Nulla di più, però, secondo gli investigatori, di un semplice hobby.
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