E' con questa formula di ringraziamento tipicamente sarda che il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha chiuso il suo saluto al Pontefice davanti al sagrato della Basilica di Nostra Signora di Bonaria. Visibilmente emozionato il governatore ha donato a Papa Francesco, a nome della comunità sarda, i "cusinzos", le scarpe utilizzate dai pastori. "In esse - ha spiegato Cappellacci - è racchiuso il senso della fatica del lavoro, del sacrificio per custodire il proprio gregge e accompagnarlo quotidianamente verso una meta sicura. Le ha realizzate un artigiano di Oliena. Idealmente, è bello pensare che queste scarpe possano accompagnarla nel suo cammino di pastore. Il mondo ha bisogno di una guida pastorale come la sua". "Con la stessa semplicità - ha aggiunto il presidente - vorrei sottolineare quanto sia significativo e commovente il fatto che le prime necessità sentite da lei siano state quelle di visitare Lampedusa e la Sardegna, due isole, due terre di confine, due realtà vicine che condividono il senso intimo della sofferenza di quanti lottano per riaffermare l'unicità del proprio futuro. Due luoghi dell'anima dove l'uomo incontra la storia, centrali nel destino del Mediterraneo, sul quale hanno ripreso a soffiare forte preoccupanti venti di guerra. L'auspicio che giunge al mondo dalla Sardegna unita in preghiera con lei, Papa Francesco, è quello anzitutto di essere testimoni di pace nella comunione rinnovata tra le genti di diversi Paesi".
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