Due carcasse annerite e uno spesso strato di plastica che ricopre l'asfalto di fronte alla soglia di casa. È quel che rimane della Mercedes Classe A del segretario federale del Pdci, nonché consigliere comunale di Iglesias, Giuliano Marongiu e della Fiat 600 della moglie Susanna, dipendente della Asl. Le due auto sono state incenerite dalle fiamme divampate la scorsa notte di fronte alla loro casa, a pochi centimetri di distanza dal retro del “Le tour hotel”, nel nuovo rione residenziale vicino alla Rosa del Marganai. In mezzo ai resti delle carrozzerie e alla plastica squagliata, i vigili del fuoco del distaccamento di Serra Perdosa non avrebbero per il momento individuato tracce evidenti che possano indurli a parlare con certezza di incendio doloso.

L'INCENDIO Ma è improbabile che le fiamme abbiano avuto origine da un corto circuito: entrambe le auto erano nuove e ben manutenzionate, per cui le uniche ipotesi che, per il momento,r estano in piedi sono quelle dell'atto vandalico o intimidatorio nei confronti dell'esponente del Pdci, geometra che svolge anche perizie per il Tribunale. Per lui, la moglie e il figlio adolescente è stato un risveglio brusco quello della notte tra sabato e domenica. Giuliano Marongiu e la moglie erano andati a letto intorno a mezzanotte, dopo avere salutato alcuni amici che erano rimasti a cena a casa loro.

NELLA NOTTE Poche ore di riposo e poi, verso le 2, hanno ricevuto la telefonata di un vicino di casa che si è accorto del divampare dell'incendio, partito proprio dalla Mercedes. «Quando ho aperto la porta di casa - racconta - mi sono trovato di fronte l'auto già avvolta dalle fiamme, poi di corsa sono ritornato dentro per chiamare il 115». Dalla centrale operativa di Cagliari, dopo essersi fatti spiegare con esattezza dove fosse la zona, hanno allertato la squadra del distaccamento di Iglesias ma, nel frattempo, le fiamme hanno continuato ad avanzare e si sono propagate anche alla Fiat 600, parcheggiata dietro la Mercedes.

Inutili i tentativi di bloccare l'incendio usando la pompa del giardino, le fiamme hanno raggiunto anche il cancello che delimita l'abitazione, squagliando il citofono e il lampioncino sistemato davanti all'ingresso.

LA PAURA «Nel frattempo tutti gli abitanti del rione si erano accorti di quanto stava avvenendo ma, per paura che potessero esplodere i serbatoi del carburante, sono rimasti dentro le loro case affacciati alle finestre». Momenti di concitazione e grande paura per le conseguenze che l'incendio avrebbe potuto provocare. Marongiu si mostra incredulo per l'accaduto, ma esclude che il gesto possa avere in qualche modo un legame con il suo impegno politico: «Non so chi possa avere compiuto questo atto vandalico, ma di certo posso escludere che abbia a che fare con la politica. Con tutti c'è un rapporto personale di reciproco rispetto e stima, al di là delle contrapposizioni politiche». Agli agenti del Commissariato il compito di individuare il movente e gli autori.

CINZIA SIMBULA
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