Liste d’attesa che superano abbondantemente i 30 giorni previsti dai protocolli medici e nel luglio scorso, in un solo mese, 15 pazienti del Businco sono andate a fare l'intervento di tumore alla mammella a Milano.

Negli anni della pandemia oltre 15mila sardi sono partiti per curarsi, si stima che nel 2023 la quota salirà a 20mila.

Numeri sempre più in aumento: cinque anni fa l'11% delle donne sarde operate di cancro al seno sono andate fuori regione, nel 2022 la percentuale è salita al 19,1% (secondo le rilevazioni Agenas).

Secondo gli ultimi studi sulla mobilità passiva, in Italia la maggior parte dei migranti per la salute (il 63%) è rappresentata da donne che hanno in media 45 anni, partono principalmente dal Sud e dalle Isole, in particolare per problemi oncologici e cardiaci.

In base ai dati ufficiali forniti dalla Regione, dalla Asl di Cagliari sono volati nella Penisola 4.503 pazienti; da quella di Sassari 3.550; dalla Gallura 2.666; dal Nuorese 1.423; dalla Asl di Oristano 1.234; da quella del Sulcis 928; dal Medio Campidano 606; dall'Ogliastra 474.

Renato Pischedda, nuorese, ex operatore del 118, è il responsabile dell'associazione Svs-Viaggi per la salute, nata due anni fa, prima in Italia, per offrire un servizio «a tutti coloro che per motivi di salute devono andare in strutture sanitarie dentro e fuori dall'Isola, gestendo per conto del paziente tutti gli aspetti necessari a raggiungere la legittima speranza di guarire». Per dire, si aiuta chi deve compilare tutti i documenti necessari per avere il rimborso in base alla legge regionale 26 del 2011, si anticipano le spese a chi non è in grado di sostenerle, si cercano e si acquistano i biglietti aerei o navali, si accompagna chi non ha nessuno, si mette a disposizione il taxi sanitario. «Siamo una sorta di patronato per i migranti sanitari», prosegue Pischedda, «l'obiettivo è quello di aprire più sedi, la prossima, entro fine anno, sarà a Quartu, grazie alla collaborazione di Domu Mia, inoltre, abbiamo vinto una gara a Genova e ci hanno assegnato due locali, dove inaugureremo un centro servizi a 360 gradi per chi viaggia».

Cristina Cossu

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