Per le persone vaccinate col siero Pfizer-Biontech il rischio di essere contagiate dal Covid aumenta a partire da 3 mesi dopo la seconda dose. A sostenere questa tesi è uno studio effettuato da ricercatori israeliani che evidenzia ancor più la necessità di effettuare la cosiddetta dose “booster”.

Questo calo degli anticorpi “non deve far preoccupare – spiega Gabriele Mereu, responsabile della Vaccinoprofilassi Ats Sud Sardegna, “né tanto meno far pensare che l'efficacia del vaccino sia limitata. Questo vaccino – sempre lo stesso dal principio – si sta dimostrando all'altezza, funziona, è ben tollerato, e finora non c'è stato bisogno di rimodularlo”. Quindi ci si può ammalare ma la protezione “dal Covid sintomatico, dalla malattia grave, dalla morte resta”.

La dimostrazione è il fatto che molti tra medici e infermieri, che hanno ricevuto il vaccino nei primi mesi dell’anno, “sono risultati positivi ad aprile/maggio, ma nessuno è finito in Rianimazione”.

Inizialmente l’immunità di cui si parlava faceva riferimento a un anno “ma erano proiezioni legate alla variante Alfa, poi il virus è mutato, è diventato più aggressivo, e ha richiesto una risposta più forte, ecco perché si è deciso di fare la terza dose dopo sei mesi e poi dopo cinque. Una media più che corretta”.

(Unioneonline)

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