La Sardegna si mobilita, con un maxi corteo, sabato a Cagliari, a difesa della sanità pubblica e in forte opposizione allo smantellamento degli ospedali esistenti. Per la prima volta, a scendere in piazza, saranno tutti i comitati dell’isola, compatti, raggiungendo un traguardo atteso da tempo: «Stiamo lavorando da diversi anni», spiega uno dei portavoce, Alessandro Rosa, «per cercare di unire tutte le forze impegnate in Sardegna e per poter avere un'unica voce».

Tutti o quasi, perché “Giù le mani dall’Ogliastra”, uno dei primi comitati a protestare per la crisi della sanità pubblica, ha deciso di non partecipare, non condividendo l’apertura del corteo ai sindaci: «A gennaio», motiva la scelta Rosas, «abbiamo inviato una proposta a tutti e 377 comuni della Sardegna per l'approvazione di un ordine del giorno in consiglio comunale in difesa della sanità pubblica: ci sono state tante amministrazioni che hanno portato all'attenzione del proprio consiglio comunale questa proposta e sabato interverranno cinque sindaci in rappresentanza di tutti». 

La partenza della manifestazione alle 9.30, in piazza dei Centomila, col gruppo che si muoverà sino a piazza Vittime del Moby Prince. Una protesta sentita da tempo, che si è accesa ancor di più con la delibera del primo giugno sull’istituzione di quattro nuovi ospedali in Sardegna, andando così a bloccare i lavori di ristrutturazione in quelli già presenti: «Un atto estremamente grave», spiega un altro portavoce, Francesco Carta, «estremamente sbagliato, che noi contestiamo».

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