Gianni Vacca, una vita con il turbo:«Ho costruito la casa di Gheddafi»
Gianni Vacca, classe 1937, di Quartu, una vita col turbo. Costruttore in Sardegna e Africa, pilota di rally, commerciante di auto, imprenditore sempre a caccia di affari, dal turismo alla nautica. Carriera accidentata, fra discese ardite e risalite, complice carattere fumantino e volontà di ferro. Ha guadagnato molto e perso altrettanto, ma dopo 74 anni di montagne russe, è sempre in pista. di LUCIO SALISPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Stare fermo mi ammazza. Ho visto troppa gente mollare: non si è più sollevata». Ha ricominciato due volte da zero, creato un piccolo impero con 93 addetti e 40 milioni di fatturato: Nuova special car (concessionaria Bmw-Mini), Enne.Gi. srl (carrozzeria), Ditta Nicola Vacca (officina), Nautica store (diportismo), Edilgiva (edilizia).
Al suo fianco, i figli Nicola (settore tecnico), Gianmauro (commerciale) e la moglie Graziella (amministrazione e cura dei nipotini) ma soprattutto allenatore in campo di un team piuttosto vivace. E il boss? «A me tutte le rogne. E l'impresa edile».
Parla dei figli con malcelato orgoglio: «Fanno tutto loro, forse sono più bravi di me. Se hanno sbagliato, non li ho mai rimproverati. Dovevano capirlo da soli». Scuola di Maurino Vacca, il padre, della mitica categoria impresari quartesi. Signore bonario, maestro di vita con seconda elementare «mai una parolaccia, mai uno schiaffo, sempre inappuntabile». Ha costruito tanti palazzi, nella Cagliari del dopoguerra «senza ricorrere alle banche». L'ultimo, in via Lo Frasso, gli è stato fatale. Ma non ha fatto fallire l'impresa, «ha venduto il patrimonio e pagato tutti. Ne è uscito a testa alta. E abbiamo ricominciato».