Aggredito da tre bodyguard durante la serata finale del Red Valley, a Olbia. È quanto successo a un capo squadra dei Vigili del fuoco in servizio la notte del 17 agosto, strattonato e buttato a terra da tre guardie del corpo del rapper Diss Gacha. Sul caso intervengono anche i sindacati. «Si tratta di un fatto gravissimo. Chi tocca una divisa dello Stato e ne impedisce la prosecuzione del servizio compie un attentato alla sicurezza e va sanzionato duramente», ha affermato Marco Piergallini, segretario generale del Conapo, il più rappresentativo sindacato del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

«Finalmente nel ddl sicurezza il governo sta introducendo norme penali più severe a difesa dei servitori dello Stato ed è un bene che – continua il sindacalista - durante la discussione parlamentare sono state accolte le nostre richieste di ricomprendervi anche i vigili del fuoco inizialmente esclusi. Auspichiamo una rapida approvazione perché è evidente che servono pene esemplari per chi non ha rispetto verso coloro che sono al servizio dello Stato e quindi dei cittadini».

Come spiega l’Ansa, il vigile del fuoco avrebbe segnalato a un componente dello staff dell'artista di lasciare libera una delle vie di fuga del palco che in quel momento risaltava invece occupata. Per tutta risposta il capo squadra è stato picchiato. Subito soccorso dagli altri colleghi presenti e dagli uomini della sicurezza del festival, il vigile ha riportato ferite lievi. I tre aggressori sono stati fermati immediatamente dalla Polizia di Stato che li ha identificati e denunciati per lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale.

(Unioneonline/v.f.)

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