Un nuovo appello da parte della famiglia di Selene Barbuscia, la giovane trovata morta su un materasso in una casa di Olbia. Era il 6 luglio 2019 ma tanti sono i punti interrogativi della vicenda.

“Le sono state fatte delle atrocità – ha detto il fratello Samuele alla trasmissione tv “Chi l’ha visto?”, che rilancia in queste ore la vicenda -. È stata uccisa”. E poi invita tutti, “anche in forma anonima”, a fornire un aiuto a chiarire quello che è accaduto. “Se la conoscevate, se siete stati in quella casa, in quella camera, quella sera, parlate per dare un valore aggiunto alle indagini. Era mia sorella, non posso fermarmi davanti a niente”.

Selene è una ragazza che ha sofferto molto nella sua breve vita: si è sposata giovanissima e ha avuto un figlio che poi è stato dato in affidamento.

Brutti incontri, brutte esperienze. Persone che l’hanno aggredita con violenza, circostanza testimoniata da un messaggio che aveva inviato a un’amica pochi giorni prima di morire. Sul suo corpo c’erano diversi lividi e sul braccio destro il vistoso segno di un’iniezione. Ma non era mancina e per i parenti “difficilmente può essersi iniettata da sola una grossa dose di qualche sostanza”. Quell’amica ha raccontato che nella stanza in cui è stata trovata senza vita ci fossero persone che lei frequentava.

Per gli inquirenti è stato da subito suicidio ma c’è un audio in cui la ragazza chiedeva aiuto a un ragazzo implorandolo di riportare un cellulare in quella casa e facendo riferimento a quattro individui furiosi. E si è detto anche della presenza di una donna bionda.

Alla madre aveva parlato delle sue ultime frequentazioni, quelle della “Olbia bene”, ma non poteva fare nomi. Forse aveva visto qualcosa? Per quello era ritenuta “scomoda”?

(Unioneonline/s.s.)

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