Due le inchieste aperte, una della Procura della Repubblica di Tempio e l'altra dell'Autorità Marittima, per indagare sulle circostanze che hanno portato alla morte di Alberto Filosi, l’imprenditore 69enne, residente a Milano, rimasto ucciso ieri in un terribile incidente nelle acque di Portisco, tra le rinomate e frequentate località di Porto Rotondo e Porto Cervo.

Due imbarcazioni, una a vela e l'altra a motore, si sono scontrate a circa mezzo miglio dalla costa: sul mezzo a motore c'erano quattro turisti bergamaschi, due uomini e due donne sui 60 anni; la barca a vela invece navigava con i due coniugi di origine lombarda.

Filosi, che si trovava al timone della Sea Fever II veleggiando a largo dell'isolotto di Sofi, è caduto in acqua ed è stato dilaniato dalle eliche del motore dell'Argo I. La moglie sotto choc è stata accompagnata all'ospedale Giovanni Paolo II di Olbia per ulteriori accertamenti.

Dopo l'incidente il semicabinato, scortato da una motovedetta della Guardia di Finanza, è arrivato nel porto di Portisco dove sono stati eseguiti i primi atti di indagine disposti dal magistrato di turno, mentre la barca a vela è stata rimorchiata verso la Marina di Porto Cervo.

Sulla salma di Alberto Filosi verranno eseguiti gli esami autoptici e verrà poi restituita ai familiari per i funerali. Le indagini proseguono per capire come si sia potuta verificare una simile tragedia.

(Unioneonline/D)

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