Olbia, “suo padre è morto”. Ma non è vero
In realtà si è trattato di un caso di omonimia
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«Ci dispiace, il vostro congiunto è venuto a mancare»: è il contenuto della telefonata ricevuta ieri mattina da Mirella Asara e dal marito Franco Delogu. Una telefonata partita dall'ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, con la quale si comunicava il decesso del padre della signora Mirella, Salvatore, un uomo di 94 anni, originario di Padru e molto conosciuto nel suo paese, soprattutto per essere uno dei capicaccia storici del Monteacuto. Ma Salvatore Asara, mentre tutti lo stavano già ricordando e piangendo, mangiava tranquillo nella camera dove si trova ricoverato da qualche giorno. A Olbia sono arrivate decine di padresi in lacrime, il carro funebre, il parroco e le corone di fiori. Davanti alla camera mortuaria del Giovanni Paolo II si è formata una piccola folla, in attesa dell'arrivo della salma. Invece è arrivata un'altra telefonata.
Racconta Franco Delogu, genero del signor Salvatore e chef di un noto locale di Olbia: «Un medico mi ha detto che erano costernati, perché erroneamente era stato indicato mio suocero come la persona deceduta. Vedevo le persone che piangevano davanti alla camera mortuaria e sono andato a spiegare la situazione. Devo dire che non è stato facile». Alla base dell'equivoco c'è un caso di omonimia, la famiglia di Salvatore Asara ha espresso vicinanza per i parenti della persona deceduta. Al pensionato, per ora, non è stato detto niente. A quanto pare, l'anziano, informato sul fatto che da Padru era arrivato il carro funebre, avrebbe detto: «Deve essere un mio compaesano, chissà chi è».
(a. b.)