Manifestazione spontanea e autogestita degli studenti delle scuole superiori olbiesi per rivendicare il loro diritto a strutture scolastiche idonee. Stamattina, un centinaio di ragazzi del liceo scientifico Lorenzo Mossa, del liceo classico Antonio Gramsci, del liceo artistico musicale De Andrè e dell'istituto tecnico Attilio Deffenu è sceso in piazza per chiedere “Dove sono i nostri spazi?” e denunciare l'assenteismo delle istituzioni, in testa la Provincia a cui annunciano di voler spedire una lettera (e una delegazione di studenti) che, nero su bianco, pretende un cambiamento delle condizioni dei loro istituti scolastici. 

Uno striscione (foto Careddu)
Uno striscione (foto Careddu)
Uno striscione (foto Careddu)

Megafono alla mano e cartelli in alto, hanno urlato di essere ignorati da chi di competenza e denunciato carenza di aule, di palestre, di laboratori, di materiali didattici e condizioni strutturali degli spazi inadeguate e pericolose.

«La mancanza di aule ha portato conseguenze gravi, come il ricorso alla Dad che abbiamo constatato non funzionare perché ci priva della socializzazione», hanno detto gli studenti del liceo Mossa, lamentando di essere l'unica scuola in Italia a studiare, ancora, con la didattica a distanza. «Al Deffenu - hanno aggiunto i colleghi dell'Istituto tecnico - siamo divisi tra una sede centrale e una succursale, Maria Rocca, che cade a pezzi e dove gli estintori sono scaduti e mai sono stati rimpiazzati».

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