È estremamente prudente e attendista la posizione del sindaco, Fabio Lai, sull’ex Arsenale Militare chiuso nel 2008, mancata location del G8 del 2009 dirottato a L’Aquila, da anni ormai di proprietà della Regione alla quale compete di realizzare le bonifiche a mare da tempo finanziate dallo Stato; Regione dove, nel frattempo, si sono alternate Giunte di Centro-sinistra e di Centro-destra, qual è l’attuale da 4 anni. «Sono in attesa di riscontro per quando concerne i principali punti necessari per il rilancio della struttura, nella speranza che si risolvano nel più breve tempo possibile gli aspetti giudiziari». Il sindaco si riferisce alle ispezioni dei fondali del sito, disposte dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania ed effettuate dalla Guardia Costiera lo scorso autunno.

E poco seguito pratico sembra aver avuto l’annuncio del luglio scorso, riguardante un accordo tra Regione e Comune di La Maddalena per aprire un ufficio regionale, con personale dirigenziale dedicato, all’interno proprio dell’ex Arsenale al fine di seguire nel dettaglio le pratiche relative agli interventi di bonifica, che sono "conditio sine qua non” per l’utilizzo e il lancio turistico-occupazionale di quella struttura. Più dura, nei confronti della Regione, è la posizione espressa dai consiglieri di minoranza Rosanna Giudice, Annalisa Gulino, Manila Salvati e Alberto Mureddu. «La nostra sensazione – scrivono i quattro - è quella che il completamento di quell'opera, rimessa sul mercato turistico nautico cantieristico, non solo non interessi ma dia fastidio a chi negli stessi campi muove la propria economia». Una struttura, quella dell'ex Arsenale «che, se funzionante, potrebbe rappresentare un enorme potenziale, sia sotto l'aspetto economico che occupazionale, uno spazio nuovo che potrebbe aprire a settori quali la nautica e la cantieristica».

Così proseguono le minoranze: «Dopo che il Comune, nel 2018, quale soggetto attuatore, ebbe portato a buon fine la progettazione e successivo bando, con l'assegnazione alla ditta aggiudicataria, un susseguente intervento della Regione mise una pietra tombale sull'inizio dei lavori e, ad oggi, non si muove più niente. Il 2 dicembre 2022, apprendiamo dalla stampa dell'avvio di indagini sulle mancate bonifiche». Oltretutto, scrivono sempre i quattro, «per il mancato avvio dei lavori di bonifica», la ditta avrebbe «intentato una causa milionaria per i tentennamenti di chi in Regione, sino ad oggi, sembra aver giocato col futuro economico di un'intera comunità».

Giudice, Gulino, Salvati e Mureddu si rivolgono infine al nuovo assessore regionale agli Enti Locali, Aldo Salaris: «Oggi un nuovo assessore ha sostituito l'ormai ex Sanna prendendone le deleghe; a lui rivolgiamo le stesse richieste già fatte da più di due anni, di poter avere delle risposte sui tempi e, soprattutto, sulla volontà o meno della Regione a voler davvero mettere la parola fine sulla vicenda delle bonifiche nell'ex Arsenale».

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