Nel 2020, con l’Amministrazione Montella «il paese era tirato a lucido e l'azienda (Maddalena Ambiente, ndr) lavorava secondo una programmazione impeccabile». Ora, contestano all'amministrazione Lai i consiglieri Annalisa Gulino e Alberto Mureddu, «basta fare un giro per le periferie e per il centro storico per constatare sporcizia e degrado, responsabilità certamente non attribuibile ai dipendenti di Maddalena Ambiente ma ad una mancata pianificazione della pulizia del territorio e del suo mantenimento, così come avveniva sino al 2020 per una precisa scelta politica».

«Allora», proseguono i due consiglieri, «il Comune spendeva 2,4 milioni di euro l'anno per finanziare l'attività di Maddalena Ambiente.  Nel 2022 – affermano sempre – il Comune ha versato a Maddalena Ambiente  quasi 2.7 milioni di euro. Nel 2020 gli utili ammontavano a  200 mila euro, nel 2022 gli utili sono praticamente azzerati». E questo sebbene l’assessora Stefania Terrazzoni abbia dichiarato durante i lavori dell'ultimo Consiglio comunale,  «di non vedere un paese sporco ed anzi, di ricevere tanti complimenti da più parti per la qualità ed il livello di pulizia dei quartieri e del centro».

Gulino e Mureddu evindeziano inoltre  «il continuo aumento dei costi di Maddalena Ambiente dovuta a precise scelte  politiche, che hanno richiesto continui esborsi di denaro. Dall'acquisto di attrezzature costose e mai utilizzate, vedi i contenitori Pandaa, 75 mila euro,  mai entrati in funzione, ad attrezzature inutilizzate e chiuse in magazzino; scelte politiche che hanno portato ad un aumento della produzione del secco con l'introduzione del ritiro, inutile e costoso, di tutto, tutti i giorni, a pochissime attività commerciali del centro storico, tanto costoso da portare ad un totale abbandono dei quartieri e delle periferie mai puliti, con erbacce e spazzatura in bella vista».

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