La vedova di Adalberto Miani, come aveva promesso, è passata al contrattacco. Simonetta Iozzia, accusata di avere manipolato e sfruttato l’anziano marito (il banchiere monegasco Adalberto Miani), ha presentato un’istanza al Tribunale di Tempio chiedendo la revoca del provvedimento che congela i beni ereditati dall’uomo.

Lo ha fatto tramite la nota avvocata matrimonialista Annamaria Bernardini de Pace, che la assiste insieme a Sara Pala e Massimiliano Ravenna. Simonetta Iozzia, 52 anni, di Siniscola (titolare di attività a San Teodoro e Budoni) considera immotivato il provvedimento con il quale sono stati bloccati diversi beni, fra cui una villa extra lusso a Porto Cervo. Il giudice del Tribunale di Tempio, Alessandro Di Giacomo, nelle settimane scorse, aveva disposto il congelamento degli immobili a tutela dei figli del banchiere Adalberto Miani, con il quale Simonetta Iozzia si è sposata nel dicembre del 2022.

L’uomo è deceduto all’età di 86 anni alla fine del 2024. Nello scontro per il patrimonio milionario di Miani ora entra in scena anche Annamaria Bernardini de Pace, legale, tra gli altri, di Francesco Totti, Nina Moric, Ornella Vanoni e Asia Argento. 

I figli del banchiere di origini italiane (rappresentati da dagli avvocati Gildo Ursini, Marco Petitta e Marzia Ghigliazza)  accusano Iozzia di avere manipolato Miani e mettono in discussione le nozze e il testamento del banchiere. Nei prossimi giorni il Tribunale di Tempio deciderà sul nuovo ricorso. I legali di Iozzia sono determinati: «Nessuna manipolazione è mai stata messa in atto nei confronti di un uomo che era perfettamente capace di intendere e di volere e che era del tutto consapevole di quello che faceva. Men che meno corrisponde a realtà che la donna abbia dilapidato il patrimonio del marito e si sia fatta nominare erede universale (a tacere della contraddizione intrinseca di tale asserzione). Altrettanto falso è che l’uomo sia stato vittima di maltrattamenti quando, al contrario, la moglie è stata l’unica a prendersene amorevolmente cura». 

è assolutamente falso che la Iozzia abbia circonvenuto il Dott. Miani o strumentalizzato sue (peraltro, inesistenti) deteriori condizioni psichiche;

2) nessuna manipolazione, pertanto, è mai stata messa in atto nei confronti di un uomo che era perfettamente capace di intendere e di volere e che era del tutto consapevole di quello che faceva;

3) è altrettanto falso che quest’ultimo sia stato volontariamente isolato;

4) è soprattutto falso (ed è di inaudita gravità solo affermarlo) che le cure oncologiche dell’uomo siano state sospese;

5) non è vero che i figli non sapessero della morte del loro padre né di dove si trovino le sue ceneri;

6) men che meno corrisponde a realtà che la donna abbia dilapidato il patrimonio del marito e si sia fatta nominare erede universale (a tacere della contraddizione intrinseca di tale asserzione);

7) altrettanto falso è che l’uomo sia stato vittima di maltrattamenti quando, al contrario, la moglie è stata l’unica a prendersene amorevolmente cura.

Premesso che la Sig.ra Iozzia non ha ricevuto alcun provvedimento da parte della Procura tempiese e che solo dagli articoli di stampa è venuta a conoscenza del procedimento penale menzionato, giova precisare che la palese falsità delle affermazioni sopra enumerate è perfettamente documentabile.

È chiaro che, laddove si appurasse che quanto sopra rievocato corrisponde realmente (e nei termini citati) al contenuto di una denuncia, la Sig.ra Iozzia non esiterà un solo istante a tutelare la sua onorabilità davanti a tutte le sedi competenti.

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