Chi ha aiutato Salmo a organizzare un concerto che senza alcuna autorizzazione non si sarebbe mai potuto tenere? Gli uffici che hanno concesso il via libera sapevano che si trattava dello show a sorpresa del rapper olbiese?

Sono i due principali quesiti cui cercano di rispondere le indagini del commissariato di polizia di Olbia, a caccia di eventuali responsabilità penali o amministrative per il concerto che l'artista ha tenuto nella sua città venerdì sera, durante il quale in migliaia si sono assembrati ai piedi della ruota panoramica.

Il rapper ha detto che il comune non sapeva, che il concerto era stato organizzato sotto falso nome.

La Procura di Tempio aprirà un’inchiesta una volta ricevuta l’informativa dagli investigatori.

Ancora, altra domanda: quella di venerdì era una performance artistica o una manifestazione di protesta? Dagli ambienti investigativi emerge che a Salmo - dopo che il rapper aveva manifestato pubblicamente la volontà di organizzare un concerto a sorpresa in Sardegna - era stato intimato di desistere da quell'intenzione.

E a quel punto sarebbe emersa l'idea di un evento regolarmente autorizzato, ma in cui il nome di Salmo non compariva e la sua partecipazione non era prevista.

Giustificata invece la decisione delle autorità di non intervenire a concerto iniziato, per non provocare reazioni che avrebbero creato problemi di ordine pubblico e di sicurezza.

(Unioneonline/L)

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