La discesa dall’aereo russo Ilyushin e la corsa a braccia aperte verso Silvio Berlusconi. Con gli agenti della sicurezza che dovettero inizialmente bloccarlo, per poi dargli il via libera a salutare l’amico Silvio.

Si apriva così, il 29 agosto 2003, la visita di Vladimir Putin in Sardegna. Il primo summit del capo del Cremlino nell’Isola. Obiettivo discutere delle principali questioni internazionali dell'epoca: Iraq, Balcani, Medio Oriente.

In quegli anni, con Berlusconi a Palazzo Chigi, villa Certosa era la sede delle visite di capi di stato e di governo. Da lì passarono Tony Blair, José María Aznar, Jean-Pierre Raffarin. E, appunto, Putin.

Putin e Silvio Berlusconi nel 2003 in Sardegna nelle pagine dell'Unione Sarda
Putin e Silvio Berlusconi nel 2003 in Sardegna nelle pagine dell'Unione Sarda
Putin e Silvio Berlusconi nel 2003 in Sardegna nelle pagine dell'Unione Sarda

Il presidente russo arrivò in Sardegna preceduto dall'incrociatore lanciamissili Moskva, nave ammiraglia della flotta del Mar Nero che venne ormeggiata nelle limpide acque della Costa Smeralda. Per il suo arrivo uno spiegamento di mezzi delle forze armate senza precedenti: circa un migliaio di uomini sparsi tra Olbia, Porto Rotondo e La Maddalena. In aeroporto l’accoglienza della fanfara della Brigata Sassari, con il sindaco Nizzi a fare gli onori di casa. Poi lo spostamento a Porto Rotondo in elicottero e la prima conferenza stampa all’Abi d’Oru.

Il giorno dopo i due incontrarono nuovamente i giornalisti al Circolo ufficiali della Maddalena, quindi festa di chiusura a Villa Certosa e piccolo concerto di Andrea Bocelli.

Putin sarebbe tornato in Sardegna cinque anni più tardi, nel 2008, con Berlusconi di nuovo a capo del governo italiano e programma più o meno analogo di incontri.

(Unioneonline/v.l.)

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