Oltre 1900 colloqui nel 2022, 200 persone seguite e una media di dieci richieste di aiuto alla settimana, numeri in linea con i dati di quest’anno: è il bilancio di un biennio di attività del Centro di Ascolto di Tempio. Il lavoro della struttura nata nel 2017 (grazie a un’intesa tra Comune di Tempio, Caritas e Tribunale) è stato presentato nel corso di un incontro.

Hanno partecipato il sindaco Gianni Addis, l’assessora ai Servizi Sociali, Anna Paola Aisoni, il vescovo emerito della Diocesi Tempio-Ampurias, Sebastiano Sanguinetti, la responsabile del Centro, Letizia Marazzi, psicologa e criminologa forense, insieme alle terapeute Gianna Pedroni e Anna Curtale, che hanno illustrato la missione, le attività e i dati di una struttura. Sono cresciute le criticità delle famiglie per motivi di natura economica e per l’isolamento sociale vissuto durante il “biennio del COVID”, i cui effetti sono visibili soprattutto sui minori e gli adolescenti. Tra le problematiche principali, ansie e conflitti nelle relazioni, quali, ad esempio separazioni conflittuali con coinvolgimento di tutto il nucleo familiare.

Gran parte degli accessi presso il Centro avvengono su segnalazione dei Servizi sociali, ma sono tante anche le richieste autonome. La struttura dispone, infatti, di un numero dedicato (340 7507208). Una lista d’attesa non troppo lunga garantisce di ricevere supporto entro qualche settimana al massimo. Esiste nelle scuole medie cittadine uno sportello dedicato, attivo già da 4 anni, che ha permesso di creare una rete di protezione del minore già a partire dall’età scolare. Uno strumento che è stato di supporto anche alle insegnanti della Scuola primaria nella creazione di gruppi di auto mutuo aiuto dei genitori.

L’assessora Anna Paola Aisoni ha dichiarato: «La giornata dedicata all’incontro “Storie che curano” è stata un altro momento importantissimo in un periodo di fermento per le tematiche sociali di cui si sta occupando la nostra amministrazione, e in cui la comunità tempiese, e gallurese, sta dimostrando la propria natura solidale e inclusiva. Oggi è emersa la grande valenza sociale dell’attività del Centro: si entra nelle scuole, si ascoltano i ragazzi e le famiglie, e al momento non c’è necessità più attuale o evidente». 

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