«La sua gentilezza, la professionalità, l’altruismo e l’amore verso gli ultimi e i sofferenti, spesso nel silenzio, siano di esempio per tutti noi affinché comprendiamo che c’è più gioia nel donare che nel ricevere». A pronunciare queste parole, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, di fronte al feretro dell’avvocato Dario Annunziata, improvvisamente e prematuramente deceduto all’età di 49 anni, è stata ieri pomeriggio la collega Emanuela Provenzano, al termine del rito funebre celebrato in una chiesa piena a tappo e con una piazza antistante gremita di tanta gente che, commossa, gli ha voluto rendere l’ultimo saluto. 

Erano presenti il presidente dell'Ordine degli avvocati di Tempio Pausania, il presidente della Camera Penale, una trentina di avvocati in toga, il sindaco e la presidente del Consiglio Comunale di La Maddalena, il comandante del Presidio Militare e quello della Capitaneria di Porto, il presidente regionale dell'Avis e tante delegazioni avisine giunte da diverse località con i loro gonfaloni.

L'esterno della chiesa (foto Ronchi)
L'esterno della chiesa (foto Ronchi)
L'esterno della chiesa (foto Ronchi)

Il rito funebre è stato officiato da quattro sacerdoti. Dario Annunziata, che lascia la moglie e una giovanissima figlia, non era soltanto un valido, preparato e stimato avvocato, dai colleghi e da tante persone, ma era fin da giovanissimo impegnato nel volontariato, in particolare dell’Avis, della cui organizzazione ha fatto parte non solo nella sezione maddalenina - della quale da qualche anno era presidente e nella quale stava lavorando con grande entusiasmo per la realizzazione di progetti importanti come quello di un posto fisso di donazione - ma anche di quella provinciale e regionale. E la massiccia presenza di tanti colleghi avisini ne è stata testimonianza.

«Siamo qui, come comunità di La Maddalena e non soltanto, tutti toccati da questa morte improvvisa: ci è venuto a mancare qualcuno caro, qualcuno che sentivamo e sentiamo uno di famiglia, un nostro caro del quale sentiamo personalmente la perdita» ha detto il parroco, don Andrea Domanski, ricordando, tra l’altro, la collaborazione preziosa fornita, come legale, alle parrocchie cittadine: «Una persona di valore, di qualità, una persona credente in maniera seria».

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