«La mancanza di posti letto di Neuroriabilitazione ha effetti drammatici». E l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria, dovrà presentarsi in consiglio regionale a spiegare cosa sta succedendo, e perché, in un settore sanitario che dovrebbe occuparsi di pazienti gravi, invece è quasi smantellato e i reparti dedicati, previsti, non ci sono. L’esponente della Giunta è stato convocato in commissione Sanità, su sollecitazione dell’opposizione: interrogazioni e richieste di chiarimenti sono rimaste per mesi senza risposta. 

La situazione più difficile è nel sud est della Sardegna. A Cagliari una struttura complessa di Neuroriabilitazione dovrebbe esserci: servirebbe per le cure di pazienti colti da ictus o coinvolti in incidenti particolarmente gravi. Era al Brotzu, ma è stata smantellata in vista di un trasferimento al Businco che non è mai stato attuato. Anche se sono state spese centinaia di migliaia di euro per allestire i locali.

In più, come emerso nei giorni scorsi, il primario Marco Monticone, che l’ex manager del Brotzu Franco Meloni dà come frequentatore poco assiduo dell’ospedale,  è coinvolto in un caso accademico internazionale: è docente dell’Università di Cagliari, alcune sue pubblicazioni su riviste scientifiche sono state ritirate perché considerate inaffidabili dopo una critica di un team di ricercatori inglesi. Una situazione complessa, che al momento non incide sulla vigenza della convenzione tra Università e Brotzu (QUI TUTTI I DETTAGLI). 

«Solo una parte dei 92 posti letto previsti nella rete ospedaliera approvata dal consiglio regionale nel 2017 è stata effettivamente attivata. L’intero sud-est dell’isola è ad oggi sprovvisto di un reparto operativo destinato a questa funzione», spiegano nella richiesta di convocazione  Francesco Agus, Rossella Pinna, Gianfranco Ganau, Daniele Cocco e Michele Ciusa. Che proseguono: «Questa carenza ha effetti drammatici: in particolare l’insufficienza dei reparti in grado di assolvere alla cura dei pazienti più gravi (unità di neuroriabilitazione ad alta specialità - codice 75)  fa sì che spesso le cure siano inappropriate, che si allunghino i tempi di ricovero dei pazienti con cerebrolesione nei reparti per acuti (soprattutto rianimazione, neurochirurgia, cardiochirurgia) complicando enormemente il lavoro di reparti che viaggiano già su tassi di ricovero superiori al 100%.  Infine i costi enormi, sia in termini di spesa regionale sia di sacrifici per le famiglie, legati alla mobilità in uscita extraregione». 

Di tutto questo dovrà parlare Carlo Doria in commissione. 

Enrico Fresu 

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