I posti sono 561. I detenuti invece arrivano a 608: oltre uno su sei è straniero (111), 29 sono donne. Sono numeri che certificano un preoccupante sovraffollamento quelli che arrivano dal ministero della Giustizia sul carcere di Cagliari-Uta. 

«Un fenomeno  che crea gravi disagi nelle celle progettate per due persone ma che spesso ne ospitano quattro».  Lo rende noto Maria Grazia Caligaris dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme". «Particolarmente delicata»,  rileva, «la situazione nella sezione femminile dove - secondo quanto riferiscono con preoccupazione i familiari - le detenute sono state sistemate nelle celle di un solo piano costringendole a convivenze obbligate che spesso provocano questioni di incompatibilità di carattere. Un provvedimento assunto probabilmente per colmare almeno in parte la carenza di personale». A problemi si aggiungono problemi: il direttore del penitenziario, appena insediato, «si sta facendo carico anche di Sassari e Nuoro, ancora senza una dirigenza, dovendo quindi dare risposte a 1.265 detenuti». 

Alla condizione di difficoltà alla “Ettore Scalas”, «gravata anche da un’altissima percentuale di tossicodipendenti e di sofferenti psichici», si aggiungono quella di Sassari-Bancali con 465 ristretti (15 donne e 117 stranieri) (102%) e della Casa di Reclusione di Tempio-Nuchis (178 presenze per 170 posti) (104%).

I dati del ministero della Giustizia che fotografano la realtà detentiva al 30 novembre, prosegue Caligaris, «mostrano anche un incremento dei detenuti stranieri passati in un mese da 494 a 503, mentre sono quasi rimaste invariate le presenze di detenuti nelle colonie penali (598 posti disponibili – 329 detenuti). Complessivamente dietro le sbarre ci sono 2149 ristretti (44 donne - 503 stranieri)».

L’associazione chiede che vengano  «colmati i vuoti delle direzioni di Sassari e Nuoro, entrambi con detenuti al 41 bis, e garantito il personale. Occorre però anche una rivisitazione del servizio sanitario penitenziario che non garantisce appieno il diritto alla cure di chi ha perso la libertà».

(Unioneonline/E.Fr.)

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