Tanti viaggi, quasi ogni giorno, fino a Mandas: pioggia, sole, gelo, freddo o caldo, spesso i compiti da fare in auto e le cene tardi quando, ormai buio, si rientra a casa a Esterzili. Sono quarantasei i chilometri di curve e tornanti (oltre 40 minuti di viaggio in auto) che separano Letizia Deiana, 15 anni, dalla sua più grande passione: la ginnastica ritmica. Sacrifici e determinazione che non sono mai venuti meno, concretizzandosi, giusto qualche giorno fa, con il secondo posto nel campionato Msp Italia di Ginnastica Ritmica (senior promozionale overall con il cerchio e le clavette).

«Alla gara è arrivata un po’ scoraggiata, durante il viaggio abbiamo avuto un po’ di disagi, ma quando è arrivata sul tappeto era serena, ha dimenticato tutto e Lety ha tirato fuori tutta la sua grinta e determinazione», raccontano orgogliosi, mamma Alessandra Boi e papà Ciro.

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Un amore, quello per la ginnastica ritmica, sbocciato ormai dieci anni fa, mai rinnegato neanche nei momenti più difficili, quando spesso a prevalere è stata la stanchezza.

«Per noi è stato difficile a causa della distanza. Abbiamo iniziato un po’ per curiosità, ma poi quando abbiamo visto che la sua passione, con il tempo, cresceva l’abbiamo supportata e abbiamo fatto tutti i sacrifici possibili per incastrare gli impegni, la scuola e darle così la possibilità di fare sport che voleva», aggiungono i genitori.

«Lo abbiamo fatto per tanti motivi. Prima di tutto, perché lo sport è fondamentale nella vita di ogni ragazzo. Vivere a Esterzili ha i suoi pregi, ma anche i suoi tanti limiti: io per prima ho sofferto di non poter fare tante cose che avrei voluto fare, ma alle quali ho dovuto rinunciare proprio a causa delle grandi distanze», evidenzia mamma Alessandra.

La prima volta che ha varcato la porta della palestra dove si allena la Ritmica Olympia Mandas, divenuta con il tempo la sua seconda famiglia, Letizia aveva cinque anni: palla, cerchio, clavette e nastro, sono diventate la sua seconda pelle.

«Quest’anno è stato duro – aggiunge la giovane ginnasta-. Mi alleno per due ore, ma purtroppo gli orari sono cambiati: inizio un po' più tardi e finisco alle 20.30 e poi devo tornare a Esterzili, quindi arrivo stanchissima, giusto il tempo di mangiare e poi a nanna, perché la mattina la sveglia suona alle sei: frequento il secondo anno del liceo scientifico a Isili e anche per andare a scuola macino tanti chilometri».

E aggiunge: «quando, però, non riesco ad andare in palestra, però mi alleno a casa, ovviamente una volta che ho ben impostato l’esercizio grazie all’aiuto, anche a distanza di Sara, la mia istruttrice».

Soddisfatti del traguardo raggiunto, i genitori sono, però, più contenti per la felicità che questo sport dà alla figlia: «I risultati, certo ti appagano, non voglio dire che siano secondari, ma prima della competizione c’è altro. Il sacrificio che tutti facciamo, ma soprattutto Letizia per praticare uno sport che dovrebbe esserci sempre e ovunque nella crescita di ogni ragazzo ha un sapore diverso, così come lo ha il legame speciale con le compagne di squadra, che ogni volta non vede l’ora di vedere. Ci sono poi tutti i valori che la disciplina sportiva insegna e per questo un ringraziamento particolare va a Sara per il grande lavoro e l’impegno».

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