Nell’impegnativa la data con l’orario della visita al cuore era chiaro: 16 ottobre alle 14, come sempre nel reparto di cardiologia pediatrica, presidio “San Michele”, ospedale Brotzu a Cagliari. Peccato però che quando il paziente è arrivato, dopo 450 chilometri in macchina, gli è stato comunicato che la visita era stata fissata alle dieci. Motivo per il quale non poteva quindi più essere visitato.

La brutta avventura è accaduta a Davide Pudda, residente Cabras. Chi doveva essere visitato era il figlio di 17 anni, cardiopatico dalla nascita. Il ragazzo viene sottoposto a questa visita più volte all’anno, a seconda delle esigenze.

«Questo era un controllo importante - spiega papà Davide -. Per i cardiopatici l'età più a rischio è proprio quella dell’adolescenza, ma purtroppo in ospedale ci hanno dato il benservito. I malati non possono essere trattati in questo modo».

Davide Pudda e il figlio quando sono arrivati al Brotzu hanno fatto prima la fila all’accettazione, poi sono stati trasferiti come sempre negli ambulatori di radiologia dove il ragazzo doveva essere sottoposto alla tac. «Mi hanno fatto firmare tutti i moduli di consenso - racconta -, poi, poco prima però che mio figlio entrasse nel macchinario, il radiologo mi ha comunicato che non poteva continuare con la visita perché all’ospedale il controllo risultava in un altro orario. Questo nonostante la mia impegnativa. Io per arrivare al Brotzu ho percorso circa 450 chilometri. Sono partito da Cabras dove abito per raggiungere Orotelli dove invece abita mio figlio per poi andare a Cagliari. Ho spiegato anche questo fatto, non trascurabile. Oltre al costo della benzina e la giornata perso di lavoro. Ma non ne hanno voluto sapere». 

A quel punto il papà del ragazzo ha chiesto di parlare con il medico che da sempre segue il figlio, in quel momento in un altro reparto: «Ho spiegato la situazione e dopo varie discussioni hanno capito, visto che avevo in mano la prova, e cioè l’impegnativa, che l’errore non era mio. Alla fine ho deciso di andarmene, deluso,  amareggiato e stanco di discutere. Farò un esposto alla Procura della Repubblica. Le persone devono essere rispettate. Soprattutto chi sta male».

Il ragazzo intanto ancora non è stato visitato. «Da quel giorno stiamo tentando di prendere la linea per prenotare una nuova visita - cocnlude Davide Pudda -. Purtroppo quel macchinario si trova solo al Brotzu».

© Riproduzione riservata