Per tornare alla normalità nelle corsie degli ospedali sardi ci vorrà ancora un anno. È la stima di Fadoi (internisti ospedalieri) sul recupero delle prestazioni dopo quarta ondata e long Covid.

La riduzione dei ricoveri programmati si stima che sia stata del 10-20 per cento, peggio è andata per le prestazioni programmate – accertamenti diagnostici, visite e analisi – che si sono ridotte di una percentuale compresa tra il 20 e il 50 per cento.

"La macchina ha difficoltà a ripartire", spiega Fadoi. La ripresa dell'attività di ricovero ordinaria è al momento tra il 60 e il 90%. Simile la situazione riguardo la ripresa delle prestazioni programmate, che è sempre tra il 60 e il 90% dei livelli standard. "Il disturbo prevalente - dice Carlo Usai, presidente regionale Fadoi e dirigente medico della U.O.C. di Medicina dell'ospedale di Sassari - sono soprattutto le difficoltà respiratorie che si protraggono anche a distanza di mesi dalla guarigione. La maggioranza delle strutture ha comunque attivato servizi dedicati ai pazienti long Covid, nella gran parte dei casi ambulatori dedicati, con possibilità di eseguire follow up. Uno sforzo compiuto dagli ospedali e in particolare dai reparti di medicina interna, per non lasciare soli i tanti pazienti che accusano complicanze anche a distanza di mesi dalla guarigione".

La ripresa, secondo lo studi di Fadoi, è condizionata inoltre dal peso gestionale dei cosiddetti "Covid per caso", pazienti ricoverati per altre patologie e scopertisi positivi al momento di fare il test di ingresso o nei controlli successivi. Sono tra il 20 e il 30% negli ospedali.

(Unioneonline/s.s.)

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