Per la prima volta dal primo agosto, nella giornata di ieri il bollettino diramato dall’Unità di crisi della Regione non ha fatto registrare vittime del coronavirus in Sardegna. Ma nell’Isola di Covid si muore molto più che in Lombardia: per fare un paragone, su 10 pazienti uccisi dal virus, 4 sono sardi e 6 lombardi anche se la Lombardia ha sei volte gli abitanti dell’Isola.

Le cifre ufficiali sono state esaminate dall’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari-Monserrato e lette dal direttore del Laboratorio di analisi, Ferdinando Coghe: dal 18 agosto al 16 settembre il Covid-19 ha richiesto un tributo di 196 vite tra Lombardia e Sardegna. 115 erano nella regione guidata da Milano e ben 81 nell'Isola, dove i morti sono dunque stati appena 34 in meno malgrado la popolazione sia un sesto rispetto a quella lombarda.

Ogni giorno sono morti in media 5,1 lombardi e 2,7 sardi: 59% contro 41% del totale delle due regioni.

“Per quanto riguarda il tasso di popolazione vaccinata, la Lombardia è oltre l'80%, la Sardegna al 67,5%, quindi i sardi sono più aggredibili dal virus del Covid-19 perché meno protetti”, è una delle spiegazioni fornite dall’assessore Mario Nieddu. E la Sardegna, dopo la Sicilia, è la regione in cui maggiormente le persone non vogliono farsi vaccinare: “Sono pochissimi gli immunizzati che muoiono o finiscono in terapia intensiva”, ricorda Coghe sottolineando anche: “Non abbiamo più 500 contagi al giorno grazie alla campagna vaccinale”.

Ma ci sono anche altri elementi da prendere in considerazione per spiegare come mai nell’Isola ci sono così tante vittime del virus e tra queste l’efficienza della medicina territoriale e i tempi della diagnosi.

(Unioneonline)

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