Covid, in Sardegna contagi in calo ma in troppi non si vaccinano
Il timore è quello di un autunno con tanti nuovi casi
Contagi in calo, come il numero delle vittime. Buoni risultati ma come conferma Ferdinando Coghe, direttore del laboratorio analisi dell’Aou di Cagliari-Monserrato, se si esaminano i casi di decesso si tratta per il 95 per cento di non vaccinati e “quel 5% di immunizzati che non si riesce a salvare aveva ricevuto soltanto una dose o soffriva già di malattie importanti”.
Nell’ultimo bollettino diramato dall’Unità di crisi della Regione, i nuovi contagi sono 84, due i morti: un 82enne residente nel Sud Sardegna e una 89enne della Città Metropolitana di Cagliari.
Il peggio però non è passato anche se i dati relativi all’Isola migliorano. “Dai cinquecento casi giornalieri di qualche tempo fa – ribadisce Coghe - siamo arrivati agli 84 di ieri. Peraltro, questo è l'andamento naturale della pandemia guidata dalla variante Delta indiana, mentre l'estate scorsa con quella assai meno infettiva Alfa inglese i contagi erano praticamente azzerati”.
E in autunno cosa ci aspetta? “La variante Delta dovrebbe contrastare la tendenza al ribasso nel numero delle nuove infezioni, aiutata dal fatto che staremo in luoghi chiusi e non più all'aria aperta, che si utilizzeranno molto i mezzi pubblici e che si è tornati a scuola”. Strumento importante restano i vaccini ma da soli non bastano: “Dobbiamo continuare a evitare il più possibile le occasioni di infezione e questo è un grande lavoro collettivo che si può fare soltanto se ciascuno prende le giuste precauzioni per se stesso”.
“Bisogna farsi immunizzare subito – sottolinea il direttore - , per proteggere le nostre vite e quelle degli altri, ma anche perché non siamo affatto sicuri di poter evitare nuove chiusure delle attività di ristorazione e di altro tipo, che non potrebbero sopravvivere all'ennesimo stop. I vaccini consentono anche di avere una vita sociale e un'economia in marcia”.
(Unioneonline)
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