Sono ancora tanti i sardi non vaccinati: secondo il report settimanale del governo aggiornato a venerdì scorso, la quota di popolazione isolana che non ha ricevuto nemmeno una dose è di 207.165 persone su circa 1,6 milioni di abitanti.

Per converso coloro che hanno completato il doppio ciclo sono 1.241.187 (1.191.282 con doppia dose e 49.905 monodose, con una media di 1.348 al giorno), pari al 77,7% della popolazione complessiva e all'83,6% dei residenti over 12 vaccinabili in base ai sieri attualmente disponibili.

Per raggiungere l'80% della popolazione servirà almeno un mese, per il 90% si parla di gennaio 2022. Attualmente sono 190.363 le persone (l'15,3%) che sono state vaccinate più di 6 mesi fa, e di queste 49.288 hanno già ricevuto la terza dose (aggiuntiva e booster), ossia il 4,95% della platea dei vaccinabili over 12. 

Su oltre 5mila dosi somministrate nella giornata di ieri negli hub isolani, oltre 2mila sono terze dosi, circa 1300 i secondi richiami, mentre meno di 500 le prime inoculazioni, per le quali prosegue il calo. 

NEGLI OSPEDALI – In Italia, intanto, sono 2800 gli infermieri sospesi perché non vaccinati contro il Covid, ma alcuni di loro continuano a lavorare. La denuncia arriva dalla Fnopi, la Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche che chiarisce come il dato potrebbe non essere completo perché “solo il 75% delle aziende sanitarie – dichiarano – ha comunicato i dati. I 3.800 infermieri sospesi sono lo 0,85% degli iscritti”.

“Non tutte le aziende sanitarie stanno lavorando alla stessa velocità” precisa Luigi Pais, componente del Comitato centrale della Fnopi. “C'è chi ha fatto scelte radicali e sta andando a velocità spedita e altre che invece antepongono i problemi di organico che nascono con la sospensione degli infermieri”.

“Ci sono anche situazioni all'interno di aziende sanitarie - aggiunge Pais – che lasciano perplessi, ovvero operatori che continuano a lavorare pur sospesi perché non vaccinati a causa dei ritardi delle Asl nel verificare i documenti. Questo genera insofferenza in chi invece si è impegnato e ha creduto nelle immunizzazioni”.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata