Costa Smeralda, quando il figlio del Raissi divertiva tra champagne e super auto
Oggi "delfino" del Rais costretto ad andare in tv a dare la versione del regime sulla battaglia di Tripoli, ieri frequentatore assiduo, ma meno testa calda dei suoi congiunti, delle notti folli in Costa Smeralda, in Sardegna.Saif al Islam, secondogenito del colonnello Muammar Gheddafi, non è il solo rampollo della famiglia ad essere stato un habituè della vita in Costa, fatta di spese esorbitanti negli hotel, nelle ville e nei locali, corse in auto extralusso, feste esclusive e amori estivi. Uno di loro, Moutassem, avrebbe anche pensato di realizzare una seconda Costa Smeralda a Tripoli, mentre è rimasta solo un'ipotesi non confermata quella che i Gheddafi potessero investire nelle strutture ricettive del Nord Sardegna.
I RAPPORTI CON L'ISOLA - La presenza dei figli del Rais nell'Isola risale a prima degli anni 2000, ma solo quando le estati dei vip hanno iniziato a far brillare gli occhi delle star internazionali, i riflettori si sono accesi sulle visite, più o meno gradite, dei "gheddafini" in Costa Smeralda. Le cronache raccontano che nel 2001 il terzogenito di Gheddafi, Al Saadi, ex calciatore di Perugia, Udinese e Sampdoria, in rada con il suo yacht da 40 metri, sia stato cacciato dal Billionaire, il locale di Flavio Briatore, a Porto Cervo. Mentre nel 2006 a far sognare gli italiani ci ha pensato la coppia Moutassem Gheddafi-Francesca Chillemi. I due fratelli organizzarono anche una "Notte libica" a Porto Cervo, complice la contessa Marta Marzotto, facendo arrivare dal loro Paese gruppi di tuareg e danzatrici nei loro costumi tradizionali. Niente glamour, invece, per la sfida sul filo della denuncia che ha visto i due rampolli contendersi il primato del lancio di bottiglie di champagne dalla finestra di una villa, sempre a Porto Cervo.
I BOLIDI - L'anno prima Al Saadi rimase coinvolto in un incidente, ma non rinunciò ai bolidi di lusso e qualche giorno dopo fu di nuovo in 'pista' con la sua Ferrari, sulle strette strade della Costa scambiata per un circuito di Formula uno. Più "modeste" le scorribande sarde del successore in pectore del Rais, Saif Al Islam, che, anzi, in un'intervista spiegava di gradire poco la vita dei ricchi della Costa Smeralda preferendo quella più popolare dei lidi dell'Adriatico. I rapporti tra la Sardegna e la famiglia Gheddafi non si sono fermati al paradiso delle vacanze a 5 stelle. Si sono infatti incrociati con il business legato al mercato del petrolio: una parte di quello libico viene lavorato nella raffineria Saras dei fratelli Moratti a Sarroch, a pochi chilometri da Cagliari.