Non si placa la polemica politica dopo la relazione del Collegio di garanzia che ha trasmesso al consiglio regionale della Sardegna gli atti per la decadenza da governatrice di Alessandra Todde, cui vengono contestate irregolarità nei rendiconti delle spese elettorali.

Sul caso è intervenuto in queste ore anche un ex compagno di partito di Todde, Danilo Toninelli, ex ministro dei Trasporti rimasto fedele a Beppe Grillo in seguito alla spaccatura che ha attraversato il Movimento 5 Stelle, dopo che l’assemblea degli iscritti ha definitivamente ratificato la leadership di Giuseppe Conte.

«Il caso Todde – dice Toninelli – è una questione nazionale, perché rappresentava la prima vittoria del cosiddetto Campo largo. Todde era infatti la punta di diamante di Conte, che ora non parla perché il danno di immagine che ha subito è enorme. Probabilmente la questione rimarrà nell'ambito dell'illecito amministrativo, ma Conte e Todde dovranno capire se possono andare avanti politicamente», ha aggiunto l’ex ministro ai microfoni di Radio Cusano. Ancora, ha proseguito Toninelli, «Todde sarà continuamente sottoposta al giudizio di tutti, dei tribunali e della politica, come potrà fare il suo lavoro in queste condizioni? Politicamente parlando cammina su una gamba sola, al primo errore fatto crollerà inevitabilmente».

Anche il centrodestra non smette di incalzare la governatrice sarda: «Il problema non è andare a elezioni o meno. È che né la Presidente Todde né i componenti dei 5 Stelle o gli esponenti del Campo Largo ammettono di aver sbagliato. Non è la prima volta, non avendo aperto il conto e nominando il mandatario. Né dopo, con una seconda memoria che, a quanto pare, vorrebbe sostituire la prima e che è in contraddizione, afferma in una nota Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia. Che aggiunge: «Ora vogliono convincerci e sostengono che la legge che abbiamo sempre rispettato non è stata rispettata perché è complicata e vecchia. Vogliono inoltre screditare la commissione di garanzia elettorale della Corte d'appello. Darci anche lezioni e prenderci per fessi è inaccettabile. Ora pretendiamo chiarezza – conclude Deidda – sulle contraddizioni palesi delle dichiarazioni della Presidente Todde (ha pagato lei la campagna elettorale e il contrario) e su tutti i passaggi».

(Unioneonline)

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