Stop alle spedizioni e alle consegne da e per la Sardegna. Lo hanno deciso i principali corrieri espresso nazionali in conseguenza del perdurare dei presìdi organizzati dagli autotrasportatori nei porti della regione in segno di protesta contro il caro carburante. Manifestazioni che anche oggi, alla quarta giornata, proseguono nei due scali del nord Sardegna: a Porto Torres e Olbia decine di camion occupano le banchine dove attraccano i traghetti e i mercantili.

I manifestanti non mettono in atto dei veri e propri blocchi ma la presenza dei loro mezzi rallenta pesantemente gli sbarchi e gli imbarchi, anche perché diversi camionisti si aggiungono alla protesta man mano che toccano terra.

"A causa di agitazioni in corso presso i porti della Sardegna, l'operatività da e per la Sardegna è sospesa. Poste Italiane sta predisponendo tutte le misure necessarie per limitare l'impatto sui propri clienti", avverte il corriere Sd sul proprio sito internet. Sulla stessa linea altri due corrieri espresso fra i principali che lavorano a livello nazionale: "Vi informiamo che, a causa di manifestazioni al porto di Olbia, l'operatività da e per la Sardegna è sospesa", informa Brt. "Si segnala un serio blocco dei trasporti nei principali porti della Sardegna, pertanto, data l'impossibilità di collegamento con il resto del territorio nazionale, le spedizioni da e per l'isola sono momentaneamente sospese" è la spiegazione che Gls fornisce alla propria utenza.

Tutte le manifestazioni in atto sono monitorate dalla Questura di Sassari per prevenire disordini ed evitare blocchi reali delle merci come quello denunciato ieri dall'azienda Nieddittas, cui sarebbe stato impedito di imbarcare 17 tonnellate di prodotti ittici per la spedizione nella Penisola.

L’APPELLO – Arriva invece da 69 operatori del mercato Agroalimentare della Sardegna un appello ai camionisti affinché venga concesso un lascia passare per l'ortofrutta che ha già varcato il mare e attualmente giace bloccata nei porti, e per la merce deperibile che non può raggiungere la penisola. Servirebbe, spiegano, una corsia preferenziale per i prodotti freschi, facilmente deteriorabili, in arrivo e in partenza da e per la Sardegna.

Pur comprendendo le "legittime proteste" dei trasportatori, i grossisti vogliono scongiurare che gli effetti dello sciopero "ricadano pesantemente sulle aziende del comparto, già duramente colpite dai rincari di gasolio, benzina, energia elettrica e materie prime". "Se i blocchi perdureranno ancora per i prossimi giorni si rischieranno danni incalcolabili per tutta la filiera - sottolinea Giorgio Licheri, direttore della Coagri, l'ente gestore del mercato - con aggravi inevitabili per i consumatori finali. Ancora una volta scontiamo le diseconomie dell'insularità che già penalizza il settore incidendo per circa 10 centesimi al chilogrammo e questa forbice adesso potrebbe ulteriormente allargarsi. I prodotti ortofrutticoli - prosegue Licheri - una volta arrivati a maturazione e raccolti devono essere subito consumati per garantire la freschezza e il mantenimento delle proprietà nutritive e organolettiche che vengono meno se la merce viene tenuta ferma per giorni nei camion". 

PRODUZIONE A RISCHIO – Il mercato agroalimentare della Sardegna resta perfettamente operativo, forte degli approvvigionamenti garantiti dai numerosi produttori locali che ogni giorno conferiscono patate, verdure, ortaggi e la frutta di stagione come gli agrumi. "Per ora non c'è carenza di prodotto - conclude il presidente Vincenzo Pisano - ma si registra una riduzione delle scorte dei prodotti di importazione come banane, kiwi e la frutta esotica. Questa situazione per ora non ha generato speculazioni sui prezzi. Auspichiamo si tratti di un'emergenza solo temporanea". 

"Grande solidarietà agli autotrasportatori sardi, colpiti da rincari diventati ormai insostenibili e che danneggiano anche il nostro comparto", è stata espressa anche dal presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP Gianni Maoddi.

"Ma se continua così – sottolinea Maoddi - c'è il forte rischio che si debba bloccare la produzione dei prodotti freschi e che dunque il latte non possa più essere ritirato, con danno enorme anche per i pastori che a quel punto potrebbero essere addirittura costretti a buttarlo".

“Serve – aggiunge Maoddi – una soluzione urgente per evitare che l'intero comparto subisca conseguenze pesantissime, ma intanto chiediamo agli autotrasportatori di garantire immediatamente almeno il trasporto delle merci deperibili in uscita dalla Sardegna e di tutti gli approvvigionamenti necessari alla vita del comparto, dai mangimi al carburante”.

LA REGIONE – L’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, rivolge un messaggio autotrasportatori esprimendo la vicinanza alla categoria: “Bisogna però tutelare i nostri agricoltori che rischiano di essere pesantemente danneggiati dal blocco della movimentazione del prodotto fresco”; sottolinea aggiungendo: “Capiamo le loro aspettative ed è giusto chiedere iniziative per trovare soluzioni di fronte a una situazione che si fa sempre più grave, ma non si possono penalizzare le nostre aziende agricole ai quali viene impedito di mettere in commercio i loro prodotti. È un problema nazionale, che però in Sardegna diventa ancora più drammatico a causa delle condizioni di insularità e pertanto ancora più urgente da risolvere".

"È necessario quindi un intervento immediato del Governo per la vertenza degli autotrasportatori e per il settore agricolo e agroalimentare", conclude l'assessore. "Ed è per questo con tutti gli altri assessori della Commissione Politiche agricole della Conferenza delle Regioni nel corso dell'ultima riunione straordinaria abbiamo sollecitato misure tempestive con un documento che contiene le proposte per compensare gli effetti della crisi per il comparto"

(Unioneonline/s.s.)

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