Carenza di personale negli Enti locali, graduatorie, comparto unico, servizi sociali, sanità e lentezza delle pratiche per le associazioni di categoria da parte degli Enti Regionali. Questi i problemi che rallentano l'attività amministrativa di Comuni ed enti pubblici in Sardegna. «Il sindacato UGL (Unione generale del lavoro), continua a confrontarsi come ci dice il segretario provinciale Piergiorgio Piu, con il territorio e con tutti i settori della pubblica amministrazione locale e regionale in un’ottica di portare a conoscenza le tante problematiche che il più delle volte non vengono approfondite e rischiano di creare tanti disagi e disservizi per i cittadini, i lavoratori, i disoccupati, i malati, i disagiati e i settori importanti dell'economia isolana.

Con queste premesse è nato l’incontro con il presidente Anci Sardegna Emiliano Deiana al quale hanno partecipato anche Cristian Mudu (terziario della distribuzione organizzata), Andrea Geraldo(chimici), Lino Marrocu (sanità), Nicola Schirru (UGL Giovani) e Nazzarena Marongiu (chimici gas-acqua). «Oggi – ha detto Cristian Mudu – abbiamo una moltitudine di pratiche ferme negli enti regionali che devono gestire e dare risposte nel settore agricolo, pastorale, dell’artigianato, del turismo o come le pratiche di calamità naturali dovuti agli eventi atmosferici tipo alluvioni o siccità di cui di queste sono proprio i comuni a seguirle oltre agli uffici delle associazioni di categoria».

«Nell'incontro con l'Anci, è stato affrontato – come si legge nel comunicato dell'Ugl – il tema della carenza del personale negli enti locali e nelle agenzie regionali. Ormai siamo da anni che si sta vivendo una situazione al limite del possibile dove soprattutto i piccoli devono affrontare una serie di problematiche che stanno portando ad una serie di ritardi e disservizi per i loro cittadini. Abbiamo una legislazione il più delle volte che riguarda le grandi realtà ma non considera i piccoli comuni con tutto quello che comporta portare avanti la macchina amministrativa. Mancanza di formazione, tante responsabilità, sovraccarico di lavoro, e non solo. Alcuni esempi: l’ufficio finanziario e quello dei tributi, che non riescono a garantire un controllo e l’accertamento di un certo livello, costretti ad appaltare il tutto portando ad aumentare i costi di riscossione che ricadono sul bilancio e poi sul cittadino oltre al malumore di quest’ultimi. Ancora i servizi sociali sommersi da tanti procedimenti anche di alcuni non tipici del settore: Bonus idrico riguardante Arera. Tante leggi di settore: legge 20 (malati mentali), le neoplasie, trasporto e la gestione delle persone con handicap, legge 162, difficoltà di caricare i dati nelle piattaforme, insomma sarebbe necessario un'unica piattaforma con procedure ben definite e chiare».

Il fallimento di tante Unioni dei comuni o Comunità montane che avrebbero dovuto aiutare la gestione del territorio e mettere servizi in comune per sopperire alle carenze di personale ma anche una maggiore efficienza lasciano il posto a enti privi di personale, con risorse disponibili che non vengono utilizzate oppure i comuni stessi mettendo ore a disposizione dell’ente stanno creando disagi o disservizi ai comuni di appartenenza.

«Con il PNRR si dovevano creare le condizioni per rafforzare il personale nella pubblica amministrazione per l’attuazione dei progetti ma questo non sta accadendo anzi stanno emergendo vari problemi: i contratti a tempo determinato, le retribuzioni basse e la mancanza di amministrativi e soprattutto di tecnici negli uffici che dovranno gestire i bandi e le aggiudicazioni»

Secondo il sindacato «oggi abbiamo tante soluzioni e tra quelle a portata di mano c’è  l’utilizzo delle graduatorie in vigore al momento. Nel corso della pandemia, Laore ha bandito un concorso che ha creato un migliaio di idonei che stanno aspettando solo la chiamata per dimostrare le loro capacità per sopperire agli organici di tutti gli enti. Invece vediamo percorrere il proliferarsi di bandi concorsi sempre per le stesse figure che invece sono già presenti. Si parla tanto di principi di efficienza, efficacia, economicità e di trasparenza per questo proponiamo utilizzo delle graduatorie al momento. A questo punto – chiude il comunicato – per permettere l’accesso a queste graduatorie basterebbe semplicemente modificare i regolamenti comunali, per questo chiediamo una sensibilizzazione da parte dell’Anci verso i comuni aderenti. Importante sarebbe creare un portale regionale delle graduatorie dove anche il presidente Emiliano Deiana ha condiviso permettendo la gestione e la conoscenza per tutti gli enti pubblici evitando costi inutili e celerità nelle procedure, visto che al momento si è costretti a contattare i comuni o accedere nella sezione amministrazione trasparente».

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