Yacht a fuoco e affondato nel Golfo di Cagliari, i naufraghi riabbracciano i familiari
Sono di Sestu e Assemini. Poche parole all’arrivo in banchina a bordo di una motovedetta della Guardia costiera: «Stiamo bene»Video di Marco Noce
Sono arrivati in porto a Cagliari alle 18,30 a bordo di una motovedetta della Guardia costiera Francesco Sitzia, di Sestu, e Patrizio Saba, di Assemini, salvati nel pomeriggio al largo di Perd’e Sali dopo che lo yacht sul quale viaggiavano ha preso fuoco per poi inabissarsi.
«Stiamo bene» le loro uniche parole pronunciate dopo aver messo piede a terra, con indosso dei vestiti asciutti che gli erano appena stati consegnati dai militari.
I due se la sono vista brutta. Le fiamme, secondo quanto ricostruito dalla Capitaneria, sono partite dal vano motore dell’imbarcazione di 18 metri intestata alla società di uno dei due naufraghi, partita da Portoscuso e diretta a Capitana. L’incidente è avvenuto a tre miglia dalla costa, in linea con lo stabilimento della Saras.
Prima il fumo, poi le fiamme. Ricevuta la richiesta di soccorso, la centrale operativa della Guardia costiera ha immediatamente dirottato sul posto un’imbarcazione privata che si trovava a poca distanza. Intanto da Cagliari è partita la motovedetta CP320. Saba e Sitzia si sono buttati in mare dopo aver indossato i giubbotti salvagente e sono stati recuperati dall’unità da diporto civile.
Mentre il fumo saliva verso il cielo, visibile da tutto il Golfo, sono intervenuti anche i vigili del fuoco, per cercare di domare le fiamme, e un rimorchiatore della Saras a supporto. Salvare lo yacht è stato però impossibile: è affondato, distrutto dalle fiamme.
I due naufraghi sono stati salvati e trasferiti a Cagliari: in banchina hanno potuto abbracciare i loro familiari.
Enrico Fresu