Sono una trentina i posti letto che separano la Sardegna dalla zona gialla. Tutti in area medica, degenze in ballo per evitare di superare la fatidica soglia del 15% che significherebbe lasciare la zona bianca.

Ora nell’Isola si arriva al 12,5%, mezzo punto percentuale in più di ieri. Quanto alle intensive invece, secondo i dati Agenas relativi a oggi, l’Isola supera la soglia del 10% prevista dai nuovi parametri per il tasso di occupazione delle rianimazioni e tocca l'11% (+1%). 

Ben oltre la soglia di 50 invece il dato dell’incidenza settimanale.

L'Ats recupera altri 16 posti dal reparto di Cardiologia del Santissima Trinità di Cagliari: un piccolo aiuto, ma l'eventuale cambio di colore è legato all'andamento dei ricoveri nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

"Un dato confortante è che si sta allentando la pressione con una netta diminuzione sugli accessi al Pronto soccorso", spiega Massimo Temussi, commissario straordinario Ats. “I posti letto occupati ora sono 210 (197 nell’ultimo bollettino, ndr) ma non si deve superare quota 240. E la zona gialla dipenderà dal saldo tra nuovi accessi e dimissioni. Un po' di margine c'è, perché bisogna mettere nel conto anche le persone che ogni giorno lasciano gli ospedali".

L’Aou di Sassari è riuscita a recuperare altri 29 posti letto, ma la vera corsa contro il tempo è sulle terapie intensive, nonostante il recupero di 20 posti, 12 al Binaghi e 8 al Santissima Trinità.

"Stiamo fronteggiando l'emergenza cercando di trovare ogni giorno nuove soluzioni", chiarisce Temussi.

Ma le norme parlano chiaro, e non bisogna dimenticare i 144,26 casi ogni 100mila abitanti raggiunti nella settimana dal 16 al 22 agosto. Con le intensive all’11% e l’area medica vicina al 15, in caso di ulteriore crescita di quest’ultimo criterio, la Sardegna sarebbe costretta ad affrontare nuove restrizioni nell’ultima parte della stagione turistica. Ad esempio l’uso delle mascherine all’aperto h24 e il limite massimo di 4 persone ai tavoli di ristoranti, bar e pizzerie.

(Unioneonline/L-D)

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