Una celebrazione sobria, come ha chiesto la famiglia e come avrebbe voluto lui. È la messa in ricordo di Gigi Riva, a un anno esatto dalla scomparsa del Mito, in corso alla basilica di Nostra Signora di Bonaria. Rigorosamente piena, già da un quarto d’ora prima dell’orario previsto delle 18.

Video di Riccardo Spignesi 

In prima fila la famiglia, dalla moglie Gianna ai figli Mauro e Nicola. Poi una delegazione del Cagliari Calcio, con in testa il presidente Tommaso Giulini assieme ad alcuni dirigenti, all’allenatore Davide Nicola col suo vice Simone Barone e diversi giocatori della prima squadra, fra cui Leonardo Pavoletti, Alessandro Deiola, Gianluca Lapadula, Nicolas Viola, Gabriele Zappa, Gianluca Gaetano e l’ultimo arrivato in ordine di tempo Elia Caprile. Con loro il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, l’assessore comunale allo Sport Giuseppe Macciotta, il regista del documentario “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono” Riccardo Milani, gli ex compagni del Mito Pino Bellini, Renato Copparoni, Adriano Reginato e Beppe Tomasini, amici di una vita. E tantissimi tifosi, che non sono voluti mancare a un sentitissimo appuntamento.

«Gigi è un eroe nazionale, ancor più che di Cagliari», il messaggio di Leonardo Pavoletti. «Siamo orgogliosi di averlo vissuto, di aver sentito i racconti e di poter portare il Cagliari ancora più in alto».

Video di Andrea Sechi

«Un uomo buono, discreto, riservato, di silenzi», ha detto dall’altare padre Arcangelo Bonu, durante la messa. «Dobbiamo passare dal calcio alla vita cristiana: era un ragazzo semplice, un uomo umile che ha superato tante difficoltà e avuto un carisma particolare. È stato mandato a Cagliari, dove all’epoca venivano spediti i giocatori per punizione, e ha trovato la sua famiglia: i sardi, che gli hanno sempre voluto bene. E lui ha rifiutato sempre tutto per rimanere qui».

Alle 18.44 un lungo applauso ha sancito la fine della cerimonia. 

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