In piazza per «salvare la scuola pubblica» e dire No al dimensionamento scolastico, all’autonomia differenziata e al disegno di legge di bilancio e per chiedere l’abolizione della prova Invalsi e l'immissione in ruolo di tutti i precari con tre anni di servizio, con la modifica delle norme sul reclutamento.

Stamattina i Cobas Scuola Sardegna, in concomitanza con lo sciopero nazionale, hanno manifestato sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari per «rivendicare nell’Isola la nostra contrarietà al taglio delle autonomie scolastiche».

A dialogare con loro i consiglieri regionali Francesco Agus dei Progressisti e Laura Caddeo di Alleanza Verdi Sinistra.

A far storcere il naso ai Cobas anche la legge finanziaria del governo Meloni e la proposta di autonomia differenziata: «Non siamo contro la tecnologia, ma questa è una digitalizzazione selvaggia, con lo sperpero dei fondi del Pnrr», ha detto Nicola Giua, rappresentante dei Cobas e maestro elementare, ricordando che bambini e bambine devono «imparare a scrivere con la matita e a leggere sui libri di carta».

Dito puntato anche contro l’ultimo contratto nazionale del lavoro che «prevede aumenti ridicoli rispetto all'inflazione e alla perdita del potere d'acquisto che abbiamo subito negli ultimi anni».

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