Tutto è iniziato con un mazzo di carte preso in prestito e un’intuizione fulminante. Sarah non aveva mai pensato di diventare cartomante, eppure quel giorno di trent’anni fa, senza conoscere il significato delle figure, è riuscita a dire qualcosa di esatto. «È stato l’intuito», racconta.

Da quel momento, la sua vita ha preso una direzione inaspettata. Oggi, a Cagliari, il suo nome è noto a chi cerca risposte, speranze o semplicemente un po’ di conforto. Dalle discoteche più esclusive agli hotel di lusso, dai politici ai milionari, fino alle persone più umili: tutti, prima o poi, hanno bisogno di guardare oltre il visibile.

Negli anni Novanta arriva la svolta inaspettata. Una delle discoteche più esclusive della città, lo Spazio Newton, cercava una “Sibilla”, qualcuno capace di leggere le carte tra la musica e le luci stroboscopiche. «Fecero una selezione e scelsero me. Dovevo dimostrare di vedere dettagli personali della proprietaria: ci ero riuscita e da lì è partito tutto».

Da quel momento, la sua attività si allarga: feste private, locali di tendenza, stabilimenti balneari. Per tre anni ha lavorato in un noto resort del Sud Sardegna: «Per tanti frequentatori era normalissimo farsi leggere le carte. Ancora oggi mi chiamano vari hotel di lusso della costa».

E così quella che è nata come una passione diventa una vera e propria professione. «Con il passaparola e i riscontri di chi veniva da me, è diventata una cosa grande». Eppure, Sarah non ha mai smesso di formarsi in altri ambiti: è ipnologa, tecnico dei servizi sociali, ha lavorato nei nidi come maestra. «Ma ora mi dedico solo a questo. Mi piace e mi dà soddisfazione».

Ma chi si rivolge a una cartomante? «Tutti. Dai più umili ai milionari. Ho clienti che lavorano per il Vaticano, avvocati, giudici, politici, forze dell’ordine. Ma anche persone in difficoltà, prostitute, operai. Le preoccupazioni sono le stesse per tutti».

Se l’amore resta il tema più gettonato, negli ultimi anni la domanda è cambiata. «C’è molta ansia per il lavoro, per il futuro dei figli. E poi c’è chi vuole capire gli sbalzi d’umore del partner, chi teme di essere scoperto in relazioni segrete, chi ha perso qualcosa o qualcuno».

A volte, però il suo dono si è rivelato fondamentale in situazioni drammatiche. «Un gruppo di ragazze cercava un’amica scomparsa. Io vedevo il mare, una nave e purtroppo lei senza vita con una sola scarpa indosso. È stata ritrovata proprio così».

Sarah, però, ha dei limiti etici ben precisi. «Non faccio rituali. Tante persone vogliono legare a sé qualcuno o distruggere un rapporto, ma io non credo in queste cose. Le persone devono unirsi per volontà reciproca, non si può andare contro gli eventi naturali».

E mette in guardia dai ciarlatani. «Ci sono truffe enormi in questo settore. Gente che si convince di avere riti contro e spende migliaia di euro per liberarsene. Alcuni finiscono in terapia. Per questo, io dico sempre di diffidare da ogni tipo di rituale. Consiglio di prendere il consulto come uno spunto di riflessione. Le cose arrivano però non bisogna fissarsi: si deve continuare ad andare avanti, fare le proprie scelte e soprattutto si deve stare lontano da chi prova a giocare con la fragilità e vulnerabilità delle persone».

Nonostante la professione possa sembrare fredda e distaccata, la donna è riuscita a creare anche legami profondi con i consultanti. «Mi portano fiori, dolci fatti in casa, olio, uova. Sono nate anche belle amicizie».

E nella sua casa, tra tarocchi e sibille, c’è spazio anche per la spiritualità. «Ho sempre con me il simbolo di San Benedetto. È il santo invocato dagli esorcisti contro le negatività. Lo consiglio a chi si sente particolarmente vulnerabile».

Dopo trent’anni, il suo viaggio continua. Tra passato e futuro, tra carte e intuizione, Sarah non smette di ascoltare e interpretare, cercando di portare, a modo suo, un po’ di luce nelle vite di chi si affida a lei.

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