Di vero - per ora - le è rimasto forse solo il collo. Perché il bisturi è finito pure lì, dove non batte il sole ma il chirurgo arriva. «Non c'è niente di cui scandalizzarsi, i ritocchi alle parti intime vanno tantissimo, nel mio caso è stato un omaggio». Rossana Agueci, titolare di un salone per capelli a Cagliari, ha cinquantacinque anni e una propensione naturale alla chirurgia plastica.

Primo intervento?

«A venticinque anni ho rimodellato pancia e seno. Avevo la seconda, avrei voluto la protesi, ma il chirurgo era contrario».

Il secondo?

«La rinoplastica, ma non è che avessi la gobba o un naso brutto».

Qual era il problema?

«Con la nascita del secondo figlio mi era un po' sceso. Così ho fatto togliere un po' di grasso».

Al naso?

«Sì, certo».

Poi?

«Addominoplastica, nel 1997. E sa una cosa?».

Prego.

«A quel punto ero soddisfatta del mio aspetto. Per un po' mi sono fermata».

Ricaduta nel?

«Nel 2005, subito dopo la separazione da mio marito».

Cosa non andava?

«Col mio ex?»

No, col suo corpo.

«Volevo il seno più grande, questo è il risultato».

Rosanna Agueci (foto Anedda)
Rosanna Agueci (foto Anedda)
Rosanna Agueci (foto Anedda)

Ci è andata pesante.

«Dice?»

Un'ottava si nota.

«Non posso negarlo, ma giuro che l'ho fatto solo per sentirmi bene con me stessa».

Ci è riuscita?

«No, non mi piacevo da ragazzina, quando ero un gioiellino e avevo la fila di corteggiatori, e non mi piaccio neanche ora».

Quindi bisturi e botulino hanno fallito?

«Non scherziamo, sono felicissima di ogni ritocco fatto. Il problema è che forse si insegue la perfezione, ma ci vorrebbero due vite per raggiungerla».

Cos'altro si è rifatta?

«Le labbra, blefaroplastica sopra e sotto, liposuzione a braccia e gambe e mi sono fatta inserire dei fili nella zona temporale per tirare su le guance».

Basta?

«No, mancano i fili occipitali e la vaginoplastica. Io non l'ho chiesta, ero dal chirurgo per l'addominoplastica e quando mi sono svegliata ho scoperto che era intervenuto anche lì».

Ha le lenti colorate?

«Fanno parte della biomedica».

Cosa le rimane di autentico?

«Il collo. Vorrei farlo, ma è pericoloso, ci sono troppe vene. Ci sto pensando, ma da qualche anno ho preso una pausa».

Perché?

«Ho scoperto che per tenere la pelle giovane sono formidabili le punture senza alcun prodotto. Le faccio da sola, sul viso».

Quanto ha speso finora?

«Trenta milioni delle vecchie lire circa, soldi ben spesi, in vent'anni».

Pentita?

«Assolutamente no, me ne andrei in Brasile a rifarmi tutta. Lì è gratis il problema è qua, perché non tutte possono permettersi di migliorarsi».

Magari non interessa a tutte.

«Ah, certo. Infatti vedo così tante donne brutte che mi viene quasi da piangere».

La chirurgia estetica è ancora tabù?

«Sì, pensi che mi sono sentire dire da un'assistente sociale che sono una madre indegna, e il mio ex marito mi ha definito fenomeno da circo».

Il giudizio delle gente pesa?

«No, mi fa ridere. Il mondo è pieno di persone limitate e insoddisfatte, con pregiudizi fini a se stessi».

Mai pensato di investire in cultura?

«Guardi, mio figlio Alberto ieri mi ha detto la stessa cosa. Ma io sono un'artista, la laurea non mi serve. Lavoravo molto bene, mi sono potuta permettere tutti gli interventi».

Crede ci sia una spiegazione psicologica?

«Anche questo me l'ha detto mio figlio, non lo so. Ma di una cosa sono certa: la vita è una questione di emozioni».

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